Erba,
Una bellissima conclusione da 30 metri, al 94’, che delicatamente si è insaccata sotto la traversa, senza lasciare scampo al portiere. Una rete che è valsa l’1-1 per l’Arcellasco contro una Cisanese decisamente in forma e che ha sancito il terzo risultato utile consecutivo per gli erbesi nel girone B di Eccellenza.
Basterebbe questo a far notizia, se non fosse che, un gol così bello e decisivo, è stato segnato da Giorgio Arrighi, un ragazzo del 2005 cresciuto proprio nel settore giovanile biancorosso, che solo qualche settimana fa aveva fatto il proprio esordio da titolare in prima squadra nella partita contro il Casati Arcore. Una grande soddisfazione per il giovane, subentrato solo qualche minuto prima a Michel Brescia, ma ancor più per la società, che negli anni lo ha visto crescere e maturare come persona e come calciatore.
“Sicuramente è molto bello, per noi e per lui, che abbia segnato un gol come questo – dichiara Alfredo Ottolina, che da quando ha smesso di allenare ha assunto il ruolo di direttore tecnico – Arrighi è un ragazzo cresciuto da noi, che negli anni mi ha fatto un po’ disperare, ma che ha una grande potenzialità, sta facendo il proprio percorso, perché ha ancora da imparare, ma può fare cose importanti. Vedere ragazzi come lui giocare e fare bene in prima squadra fa piacere, per loro e per la società”.
È una vera e propria filosofia, quella dell’Arcellasco, che crede fortemente nei propri giovani e che mira a portarli in pianta stabile con i grandi. “A differenza di altre società, siamo sereni nel farli debuttare – prosegue Ottolina – E per me debuttare significa farli giocare dal primo minuto. Abbiamo anche un 2008 che una volta a settimana si allena con i grandi, ma che continuerà a crescere nel settore giovanile, dove abbiamo allenatori come Nava e Pessina che sono un vero valore aggiunto”.
Tanta la gioia anche nelle parole dello stesso Arrighi, consapevole dell’importanza del gol, ma anche del lavoro che dovrà continuare a fare. “Lo vedo come la ciliegina sulla torta del percorso nelle giovanili, ma come un punto di partenza per un nuovo percorso – racconta – Segnare un gol importante in prima squadra dopo 10 anni di settore giovanile è stata una grande emozione. Ancora di più perché l’ho fatto davanti a mio papà, che mi ha sempre motivato, anche quando quest’estate non mi sentivo all’altezza di giocare in questa squadra e ho pensato di mollare. Il gol e la fiducia che percepisco, però, mi fanno capire che posso stare a questo livello. Una dedica? A mia nonna, che mi ha sempre accompagnato agli allenamenti e seguito in questi anni, ma anche alla mia ragazza, che mi ha sempre spronato nei momenti di difficoltà”.
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