Como atteso dal Napoli capolista venerdì alle 18.30. Mister Cesc Fabregas ha presentato la sfida a Mozzate. 

Non ci sono grossi dubbi, la squadra sta bene e l'unico assente dovrebbe essere Cerri, che tornerà dopo la sosta.

Il tecnico spagnolo si è soffermato sulla figura di Antonio Conte, che è stato suo allenatore al Chelsea: "E' un allenatore top"...

Napoli-Como è la prova del nove? "Vogliamo fare la nostra partita per metterli in difficoltà. Sicuramente affrontiamo la squadra più in forma del campionato. Servirà una grande partita, contro tanti giocatori che hanno vinto lo scudetto, allenati da uno dei più grandi allenatori degli ultimi 15 anni. Sarà un grande test per noi".

Conterà più il fattore mentale o quello tecnico-tattico? "Engtrambe le cose. Conte giocava con un sistema che conoscevamo bene, anche invece ha cominciato a fare cose diverse e questo ha cambiato il modo nostro di preparare questa partuita: ci sta, fa parte del lavoro. Ci sarà un momento in cui domineranno, un altro in cui magari saremo superiori noi. Noi sicuramente non dobbiamo pensare di andare là con l'idea che sono più forti. E' la verità, sia chiaro, ma noi dovremo avere la testa giusta. Vediamo se il nostro piano-partita è giusto".

Le condizioni della squadra => Penso che tutti siano a posto, qualcuno ha difficoltà a recuperare, dopo gli ultimi impegni, ma ci siamo. Mancherà solo Cerri. Il modulo? Sta andando bene, quindi avanti così. Ma non è una questione di moduli, è sempre l’interpretazione che determina le buone prestazioni in campo".

E' contento di quanto si stia parlando del Como? "Sinceramente no. L'euforia non è mai una buona cosa. Capisco sia normale, è ovvio. Ma è anche vero che noi dobbiamo estraniarci da questa euforia. Facciamo un lavoro e siamo dei privilegiati: il nostro compito è farlo al meglio delle nostre possibilità. Crescere, sviluppare una mentalità, questo è iol mio credo e che fa fare la differenza a una squadra. Conte in questo è un maestro".

Che rapporto ha con Conte? "Lo conosco bene, è stato miuo allenatore per due anni al Chelsea. Lo rispetto tantissimo, mi ha fatto scoprire cose che non avevo mai sperimentato. Con me è stato molto chiaro: non mi vedeva nel suo sistema di gioco, ma l'ha fatto con rispetto. Abbiamo parlato, ho meso giù la testa e dopo quattro mesi giocavo sempre. Mi ha fatto soffrire e lavorare, ho imparato tanto. Insieme abbiamo vinto una Premier League e una FA Cup, di lui ho un ottimo ricordo". 

E tatticamente? "Lui ora gioca con un 4-2-2-2, con Lobotka un po’ più basso e "Kvara" tra le linee. Vediamo che farà, ma noi abbiamo lavorato bene, soprattutto in fase difensiva. Ora è la squadra più forte, con le idee più chiare e li vedo bene per lo scudetto. Questo è Conte: arriva in una squadra e riesce a inculcare nei giocatori la sua idea, per me è un "top". Abbiamo magari concezioni diverse, ma per come pensa ed esprime il suo calcio e per quello che dà in allenamento e in partita lo giudico il miglior allenatore tra quelli che ho avuto". 

"Kvara" è il pericolo numero 1? "E' più "anarchico" di prima. Con Spalletti giocava a sinistra, cercando di saltare l'uomo. Ora svaria, si muove come vuole dove si sente più pericoloso. E questo lo rende ancora più letale. Si puà studiare un piano partita perfetto, lui è uno di quelli che lo può far saltare con una giocata".

I cambi le danno già sicurezza? "Io ho fiducia in tutti. Ovviamente un allenatore ha sempre il dubbio se dare continuità a una squadra che gioca bene o se fare qualche cambio. Io credo di avere giocatori intelligenti, che si stanno allenando in modo incredibile. Non possiamo permetterci di pensare che giocheranno sempre questi undici. Comunque sono tranquillo, so che chiunque entrerà farà bene".

Altri pericoli, Anguissa e McTominay => "Il loro centrocampo è di prima qualità, non lo scopriamo ora. Per me è una zona fondamentale del campo: chi comanda là, ha più chance di vincere. Dovremo affrontarli con personalità e coraggio".

Paz in allerta per la Nazionale argentina, che ne pensa? "Confermo quanto detto domenica: per me è presto. Sappiamo le sue qualità, l’ho voluto io. Giocava nella C spagnola, ha fatto qualche presenza in prima squadra, ha fatto il ritiro. Ma appena compito 20 anni. Non voglio tarpare le ali, non l’hanno fatto con me, quindi non posso impedire nulla in questo senso. Ma è anche vero che intorno a lui si sta muovendo tanto rumore. Siamo tutti convinti che è un ragazzo che arriverà in alto, l’importante è farlo al momento giusto. Se Scaloni lo convocherà, comunque, capirò la scelta".

E Cutrone potrebbe andare in Nazionale? "Ho visto Spalletti a San Siro, ci siamo scambiati i numeri di telefono. Ma non mi ha chiamato, quindi penso che al momento Patrick non sarà convocato. Per lui sarebbe un grande ritorno. Da quando è al Como si è ritrovato, è normale si pensi a lui come nome per l'Italia".

Come risolvere il problema dei gol presi? "Ci siamo fatti prendere un pòo 'dall'ansia, dal nervosimo. Dobbiamo pensare che la partita dura 100 minuti e che al 97 si deve ancora giocare. Penso che questo si sistema anche con l'esperienza e giocando più partite insieme. Non possiamo essere perfetti: siamo in un ottimo momento a ,livello di prestazioni, ma c'è ancora tanto da migliorare".

Belotti che segna aumenta le chance di rivederlo in campo? "Le possibilità le ha sempre, come tutti. E' vero che ora c'è Cutrone molto carico, ma per me il "Gallo" è un giocatore importante, che sta acquisendo fiducia e che può fare la differenza. Speriamo sia solo l'inizio per lui e sono davvero felice per il suo primo gol".