Como,
Una nuova avventura per Andrea Cuoco, 25 anni ed ex portiere di buon livello in serie D. Il figlio dell’indimenticato Silvio – dirigente di lungo corso nel comasco (e al Como), scomparso in un incidente motociclistico nel 2014 ad Albavilla – ha deciso di chiudere con il calcio giocato nonostante la giovane età, e dal prossimo anno sarà il preparatore dei portieri del Merone, formazione comasca di Terza categoria che probabilmente sarà inserita nel girone lecchese con Monguzzo, Olympic Lurago e Assese.
«Si, magari può sembrare strano che io mi voglia fermare a soli 25 anni – spiega il classe 1999 di Erba – ma ho preso questa decisione a causa di alcune motivazioni personali, e non sono abituato a tornare indietro: questa è la mia scelta ed è definitiva, ora voglio dedicarmi ad allenare».
E quale modo migliore per iniziare se non quello di seguire la propria passione, visto che Andrea come detto ha giocato in porta a buoni livelli (lo scorso anno in serie D al Legnago, ma era stato anche aggregato anni fa a un ritiro proprio del Como): «Il mio amico Riccardo Negri quest’anno è tornato a giocare a calcio ed è andato proprio a Merone, così mi ha chiesto se volevo seguirlo e allenarlo. A me è parsa una buona idea e così ho accettato».
Cuoco nella sua seppure breve carriera ha avuto modo di apprendere parecchio: «Ho fatto parecchi anni nel settore giovanile dell’Atalanta, dove ho appreso moltissimo dal mio allora preparatore, Massimo Biffi, che guarda caso poi è andato in prima squadra e di recente ha festeggiato la vittoria dell’Europa League. Poi non posso dimenticare a Como anche Fabrizio Paese, uno che ha allenato anche Toldo e Buffon. In generale ho incontrato allenatori che mi hanno trasmesso molto, non solo a livello tecnico ma anche umano».
Ora la nuova avventura con i portieri del Merone (oltre a Negri ci sarà anche Daniel Potestà), che dovrà essere soprattutto un trampolino di lancio verso i nuovi obiettivi di Andrea: «Ho già iniziato a lavorare a Merone, abbiamo fatto qualche allenamento per iniziare a conoscerci anche se è ancora presto, ma ho notato molta disponibilità da parte loro. Il mio obiettivo – continua Cuoco – è quello di dare qualcosa non solo a livello tecnico, ma anche di atteggiamento, mentalità e rispetto, che penso siano cose fondamentali. In queste categorie poi è molto importante divertirsi, fare gruppo ed essere motivati».
Un futuro quindi ben delineato per Andrea: «Il calcio rimane la mia passione, anche se non gioco più. Ora vorrei conseguire il patentino di allenatore e poi continuare ad allenare, cercando di crescere sempre di più prima a livello personale e poi ovviamente aiutando anche il più possibile i ragazzi che allenerò».
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