Sono tantissimi i messaggi di cordoglio espressi dal mondo del calcio per la scomparsa dell'ex presidente Figc Carlo Tavecchio: dal numero uno della Fifa Gianni Infantino, ai rappresentanti delle società dilettantistiche. Eccone di seguito alcuni dei dirigenti di casa nostra, del calcio comasco...

«Perdiamo un faro, un autentico punto di riferimemto per tutto il movimento». Poche e commosse le parole di Mario Tavecchio, consigliere comasco del Comitati Regionale Lombardia e nipote dello stesso Carlo, dopo la morte del presidente del Crl. Una perdita importante per tutto il movimento calcistico, non solo a livello dilettantistico: è questo il sentimento comune di diversi dirigenti comaschi alla notizia della scomparsa di Carlo Tavecchio.

«Perdo innanzitutto un amico – le parole di un commosso Donato Finelli, delegato Figc provinciale di Como –, ricordo quando fui io stesso a volerlo nella nostra delegazione, da lì prese il volo sino a diventare presidente del Crl, della Lnd e poi della Figc. Era una grande persona, la sua perdita è una mazzata non solo per la nostra regione ma per tutto il movimento calcistico in Italia, soprattutto in un periodo come questo dove dovremo affrontare anche le problematiche relative alla Riforma dello sport. Mancherà perché aveva il potere e le competenze – conclude Finelli – per fronteggiare sfide molto ardue come sarà proprio questa della riforma».

Ferruccio Della Valle, direttore generale del Castello Città di Cantù, è sempre stato un ferreo sostenitore di Tavecchio: «Per noi dilettanti è una perdita gravissima, è sempre stato in prima linea per difendere tutte le società, e aiutarle ogni volta che fosse necessario. Sapeva destreggiarsi anche negli ambienti politici nazionali e questa sua capacità ci sarebbe stata molto utile in un momento come questo, quando ci sarà da discutere sulla Riforma dello sport e in particolare sull’abolizione del vincolo sportivo che potrebbe creare problemi alle società dilettantistiche».

Il presidente dell’Alta Brianza, Claudio Frigerio, ricorda così Carlo Tavecchio: «Sono molto triste, ricorderò sempre la sua grande presenza a fianco delle società, sin dai primi anni in cui fu a capo del calcio in Lombardia, negli anni novanta. Mi porto di lui l’immagine di un grande combattente».

Se Tavecchio era tifoso della Pontelambrese, sicuramente la sua seconda squadra in ambito comasco era la Guanzatese del presidentissimo Angelo Dubini, scomparso nel 2020 e con il quale aveva una forte amicizia: «Mi consolo pensando che adesso si potranno ritrovare – dice Salvatore Torre, direttore sportivo della Guanzatese –, anche se devo dire che questa scomparsa ha scosso anche me: sapevo che aveva qualche piccolo problemino ma non pensavo assolutamente che potesse andarsene così. Lo avevo conosciuto proprio tramite Dubini e posso dire che avevano un gran bel rapporto, si sopportavano e si supportavano, come era nel loro carattere».

Infine, il messaggio di Luigi Nessi, ex presidente dell’Albatese e oggi ancora dirigente della società cittadina: «Un ricordo e una preghiera per lui. È uno che ci ha sempre voluto bene, sin da quando era stato presidente della Pontelambrese tanti anni fa».