Como,
Cesc Fabregas, un campione di normalità. La normalità di un campione abituato a vincere e che non ha voluto nascondere ambizioni e aspettative. Ha parlato - senza giri di parole - di serie A. E cos'altro avrebbe potuto dire al suo primo giorno a Como un campione del mondo?
Intanto, giusto per citarne tre, i giornali italiani hanno dato ampio risalto alla presentazione.
Così la Gazzetta dello Sport: Como, favola Fabregas. Fuoriclasse e azionista: "Sto bene e lo vedrete"
Così Tuttosport: Como, Fabregas show: "Segnerò a Buffon!".
E, per finire, il Corriere dello Sport: Una B sempre più stellare: "Como ti porto in serie A".
"Voglio portare il Como in serie A". Detto da uno che ha vinto, nell'ordine: Mondiale e due Europei con la Spagna, la Supercoppa europea e la Coppa del Mondo per club con il Barcellona e tre campionati (e l'elenco potrebbe ancora andare avanti...) fa davvero strano.
Ma è l'essenza del campione, del giocatore abituato a lottare per vincere. Sempre e comunque, fosse anche la sfida a calcetto con gli amici.
Ecco perché l'arrivo di Fabregas a Como, al di là dell'inevitabile clamore mediatico suscitato in Italia e in Europa, rappresenta una svolta anche per la città e la sua mentalità.
I piccoli passi, da sempre invocati da gran parte di una tifoseria poco incline - anche per le vicissitudini del passato - a non esagerare troppo con il "tutto e subito", ora valgono fino a un certo punto. Del resto, quando c'è Fabgras in rosa, come si fa a puntare a salvarsi?
Fabregas vuol dire solo una cosa: vincere. O provarci sul serio.
L'impressione che ha dato il campione spagnolo è stata esattamente questa: non sembra voler svernare, ha parlato più volte di "ambizione", "serietà", "progetto". E di serie A. E' lì che vuole andare Cesc, è il salto il vero obiettivo del Como.
Pronti per sognare?
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Il contatto - Il Como stava formalizzando la trattiva per l'inglese Binks (poi preso), il suo procuratore Darren Dein ha proposto anche Cesc Fabregas. Wise ha risposto: 'Cosa?!?'
Wise: «Fabregas ha un’intelligenza calcistica eccezionale, determina le partite. Sarà di grande insegnamento anche per i giovani».
Arriva con due anni di contratto da giocatore, ma resterà nel club con altri ruoli, anche successivamente alla durata (vuole fare l'allenatore)
Ha acquisito una piccola quota del Como (si parla dell'1%, per un maggior coinvolgimento). «Obiettivi: serie A, prima voglio vincere, sono molto ambizioso; nuovo stadio, crescita del club».
Perché la Serie B? «Ho già fatto due gol a Buffon, vorrei segnargli ancora… Perché c’è molta qualità, sarà un campionato interessante».
Ha avuto 'duemila' richieste, molti erano approfittatori. «Non l'ho fatto per soldi, ma per ambizioni. Nessuna idea negli Usa, volevo restare in Europa».
Arriva dalla sua peggior stagione, a Monaco: «Frustrante. Caratterizzata da qualche infortunio, ma anche da diversi fattori societari avversi. Ma non voglio parlarne».
Si allena da due mesi da solo, si sente pronto. «Fin da subito: se non sarà per la Coppa Italia, cercherò spazio prima possibile in campionato».
Adora l'Italia, i suoi figli hanno nomi italiani. Era già stato più volte anche a Como, in vacanza. Ha sfiorato la Serie A nel 2016, lo voleva il Milan.
Un rammarico in carriera: la finale di Champions League persa con l'Arsenal negli ultimi minuti con il Barcellona. Era il 17 maggio 2006.
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