Como,
«Tavecchio lavori per rendere la Lombardia forte anche a Roma». Le società comasche, dove il neopresidente del Crl ha trovato terreno fertile per vincere le elezioni, chiedono un’azione decisa per restituire alla Regione un ruolo importante e provvedimenti per fronteggiare la crisi.
La vittoria del dirigente di Ponte Lambro non è stata semplice. Per Mauro Bernardi, direttore generale del Mariano «è stata una votazione combattuta, ha vinto il più esperto. Le società hanno capito che è l’uomo che ci vuole in questo preciso momento storico. Non è stata una vittoria schiacciante, quindi il presidente dovrà essere trasversale nella sua azione di governo».
Salvatore Torre, vicepresidente della Guanzatese, spera che Tavecchio sappia prendere le decisioni giuste per le società: «È il nostro presidente, Pasquali non lo conoscevamo. Già il fatto che negli uffici romani il suo nome sia sgradito, per me è già un fatto positivo: può aver sbagliato qualche mossa in Figc, non al Crl». Su cosa dovrà concentrarsi il nuovo presidente? «Sulla ripresa o sull’annullamento della stagione sportiva: in ogni caso, non si potrà prescindere da un supporto concreto alle società».
Ferruccio Della Valle, dg del Città di Cantù, è soddisfatto dell’esito: «La Lombardia è in grande difficoltà, lui sa cosa fare. Ho sentito due ottimi programmi, ma credo che Tavecchio abbia più esperienza e mestiere. Ora però la Lombardia è divisa in due, questo potrebbe pesare. Occorre trovare subito un modo per sostenere le società e per contrastare la nuova legge Spadafora sullo sport, insostenibile per le piccole società».
Anche l’Alta Brianza applaude l’incoronazione di Carlo Tavecchio e l’elezione dei consiglieri comaschi: «Si è dedicato una vita a questo settore - dice il dg Giangiacomo Frigerio -: sono felice anche per l’elezione del nipote Mario Tavecchio, un ragazzo serio e capace, e di Lucio Introzzi. Le società dovranno essere più supportate e considerate rispetto al passato».
Una delle mosche bianche tra i comaschi, il presidente dell’Alto Lario, Alessandro Segantini, in assemblea ha annunciato il suo voto per Pasquali: «Sto votando per dare una condizione migliore a bambini e ragazzi. Mi aspetto di avere come presidente una persona amica e competente, disponibile all’ascolto, che porti avanti le nostre istanze».
Dalla vicina Dongo giunge invece qualche voce polemica in relazione alle modalità di elezioni: «L'elezione di Tavecchio per me va bene - spiega il presidente dello Sport Club Dongo, Edio Bizzanelli - anche perché le società sono sulla stessa barca e la cosa importante è uscire da questo momento difficile. Però voglio contestare le modalità di questa votazione: il tempo per votare si è diltatato sempre di più nel corso della giornata, e nonostante questo non tutte le società hanno potuto votare. Ci è stato dato un numero verde per chiamare a Roma in caso di difficoltà, e so per certo che ci sono società che, anche dopo la chiamata a Roma, non sono riuscite a votare. Non solo: c'è anche chi ha dato la delega ad altre società e nonostante questo ha ricevuto comunque il Pin per il voto. Significa che hanno potuto votare due volte? Io, e come me tanti altri, ho passato mezza giornata davanti a un computer sabato, e con queste modalità mi sento un po' preso in giro: con tutto il rispetto, ma non siamo andati a votare il rappresentante di una classe elementare, bensì il presidente del calcio lombardo per il prossimo quadriennio».
Anche il Sant’Agata ha scelto l’avversario di Tavecchio, il bresciano Pasquali: «Ci vorrebbe qualcuno che pensasse alla base e ai bambini, che non sempre sono in cima ai pensieri dei dirigenti calcistici», ha detto il presidente Francesco Angelini.

@Lariosport © riproduzione riservata
|