Como,
L'attuale situazione in cui è piombato il Comitato Regionale Lombardia non è delle migliori, questo ormai lo abbiamo bene in testa tutti quanti ormai da diversi giorni.
Le improvvise dimissioni di sette consiglieri (più due delegati) e la conseguente caduta del Consiglio hanno creato un vuoto di potere che era l'ultima cosa di cui si sentiva il bisogno in un momento già molto difficile come questo.
E' stato infatti nominato un reggente, si tratta di Antonello Cattelan, che avrà il compito di traghettare il Crl verso nuove elezioni. Da regolamento ha novanta giorni di tempo per farlo, ma le società spingono in maniera decisa perchè le stesse elezioni si tengano nella data che era stata deliberata dal direttivo uscente, ovvero quella del 9 gennaio. Uno slittamento dei tempi porterebbe infatti la Lombardia, regione leader assoluta in Italia nel movimento del calcio dilettanti, a non avere di fatto potere di voto per le prossime elezioni di Lnd e Figc, previste per il 6 e il 22 febbraio.
E' ormai nota la candidatura di Carlo Tavecchio, ex presidente della Figc, alla presidenza del Crl. Per il comasco classe '43 sarebbe un ritorno, in quanto tra i numerosi incarichi svolti nel mondo del calcio in passato, è già stato alla presidenza del Crl dal 1996 al 1999, quando venne poi eletto a capo della Lnd. Il concorrente dovrebbe essere il delegato bresciano Alberto Pasquali, che secondo alcune voci potrebbe anche però concorrere con una lista unica insieme allo stesso Tavecchio.
In ogni caso Tavecchio sta già contattato le società lombarde e si sta muovendo con un pool di legali per far sì che le elezioni possano tenersi regolarmente nell'assemblea elettiva dissata per il 9 gennaio.
A questo punto sorge spontanea una - o forse più di una? - riflessione. E' Tavecchio l'uomo giusto per il Crl in questo momento? Senza voler mancare di rispetto a nessuno, e soprattutto nel pieno rispetto delle opinioni di tutti, ma francamente a leggere alcuni (per non dire tantissimi) commenti di questi giorni, viene da chiedersi se tutti davvero abbiano ben chiara la gravità della situazione.
I commenti più ironici si possono racchiudere sotto la frase "Con Tavecchio finalmente aria nuova e giovane". Ma nel concreto, che cosa significa? C'è qualche nome giovane, capace, intraprendente, valido, che possa mettere una pezza in una situazione già complicata, e ancora più complicata dalla pandemia? Se c'è, che si faccia avanti. Ma se non c'è (e - a ora - non pare che ci sia), forse bisognerebbe pensare un po' prima di scrivere certe cose.
Carlo Tavecchio è innanzitutto un uomo di grandissima esperienza nel mondo del calcio. La cosa che in questo momento serve più di tutti. Nessuno ha la pretesa di pensare che tra quattro anni, dopo aver scollinato gli ottanta, possa ripresentarsi con l'obiettivo magari anche di incarichi più ambiziosi.
Se poi qualcuno vuole continuare a soffermarsi, in maniera ostentata e - consentitecelo - anche un po' stucchevole, su qualche frase sicuramente infelice, lo faccia pure. Ma si ricordi che tutti prima o poi sbagliano qualcosa. E soprattutto si ricordi che in questo momento il Crl ha bisogno di uomini navigati che portino la barca fuori dalla tempesta, non di giovanotti di belle speranza che portino "aria nuova" (ma poi, nel concreto, "aria nuova" cosa significa?).
Senza voler glorificare un uomo che di sicuro ha anche i suoi scheletri nell'armadio, basterebbe ricordare i successi imprenditoriali di Tavecchio. Come quello sui campi in sintetico: è stato il primo a capirne l'importanza durante il suo primo mandato della Lnd creando un giro di affari pazzesco per l'intero movimento dilettantistico. E vogliamo parlare di quanto si sia battuto per la Var, la cosiddetta "moviola in campo", che è stata sperimentata per prima in Italia e che ora è utilizzata quasi in tutto il mondo? Allora, in questo momento serve la famosa "aria fresca", o serve qualcuno capace ed esperto?

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