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La Valbasca lancia la figura del mental coach: è l'ex calciatore Matteo Corti
"E' un progetto unico e importante, che viene praticato solo nelle società professionistiche"
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Mer 22 Luglio 2020 11.14
Matteo Corti, nuovo mental coach della Valbasca
Lipomo,

La Valbasca, società di puro settore giovanile, fa da apripista e lancia il mental coach per i suoi piccoli atleti. È Matteo Corti, ex giocatore dilettante, il profilo scelto dalla società di Lipomo. «Quello che abbiamo iniziato con la Valbasca è un progetto importante e unico che, ad oggi, non viene praticato nemmeno in Serie D ed Eccellenza, ma solo in realtà professionistiche», esordisce così Corti.

 

 

«Io, dopo un passato da calciatore dilettante, ho cominciato ad allenare nel settore giovanile e ho sempre pensato che l'aspetto mentale influisse sulle prestazioni degli atleti. A dicembre ho terminato all’Università Bocconi un corso di primo livello di mental coaching così, parlando con la Valbasca, squadra in cui allenerò gli Allievi 2004, è nata l'opportunità di inserire dei principi nei vari allenamenti». Un’iniziativa nuova e all’avanguardia a cui Corti tiene particolarmente: «Il presidente Roberto Soggia è entusiasta: Valbasca è infatti una realtà giovane, aperta e innovativa e sono certo che questo metodo di lavoro potrà dare degli ottimi risultati».

In cosa consiste questo lavoro mentale?: «L’idea è inserire una figura che possa affiancare i tecnici e li aiuti, da dietro le quinte, nella comunicazione con i ragazzi. Il primo step è dunque dare una formazione comunicativa corretta ai vari allenatori. Poi si lavorerà su come ed in che modo le parole usate dai mister possano aiutare il giocatore a migliorare le proprie performance, ad esempio su come parlare nel pre gara o su come dare un rimprovero»

Una comunicazione corretta è fondamentale e può dare degli effetti efficaci nella formazione e nel miglioramento dei ragazzi. Basti pensare che da recenti studi si è notato come il potenziale veramente espresso da un atleta sia solo il 40% di quanto in realtà sia la sua capacità: «Noi, attraverso l'uso corretto della parola, vorremmo riuscire a tirar fuori dai nostri piccoli calciatori questi talenti nascosti. Per ora stiamo lavorando con Matteo Galvano, nostro preparatore dei portieri, su aspetti come la concentrazione e l'attenzione dei suoi portieri e in queste settimane abbiamo notato diversi miglioramenti».

Una Valbasca che si pone come traino per un nuovo metodo d'allenamento: «Vorremmo essere un modello per le altre società dilettantistiche e far sì che il nostro mental coaching diventi non solo una macchia isolata, ma si espanda anche ad altre squadre. Sono sicuro che la mia società possa diventare davvero un esempio e un modello da seguire».

 


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