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La Lombardia non riparte e pensa al futuro, mentre a Roma la Lnd aspetta
La vice presidente del Crl Rasori rassicura le società. Colombo (Arcellasco) attacca Sibilia
1 commenti
Sab 25 Aprile 2020 09.15
Paola Rasori, vice presidente del Crl
Como,

La Lombardia non riparte e pensa al futuro. La volontà del calcio regionale di non tornare in campo dopo essere stato duramente colpito dall’emergenza covid-19 è stata nuovamente ribadita dal presidente del Crl, Giuseppe Baretti, al numero uno della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia.

 

 

 

Durante la videoconferenza che ha visto la partecipazione dei comitati dell’Area Nord, compatta è stata la presa di posizione contro l’ipotesi di ripresa dei campionati auspicata a più riprese da Sibilia. <<Forte del sondaggio, dall’esito plebiscitario, condotto fra le società lombarde che si sono chiaramente espresse per la chiusura definitiva dell’attività di questa stagione, – ha detto il presidente Baretti – ho dichiarato, a nome della Lombardia, l’impossibilità di ipotizzare la ripresa dei nostri campionati. Ho trovato in questo conforto anche da tutti i colleghi dell’Area Nord, che hanno condiviso le medesime problematiche rilevando che non ci sono le condizioni per la ripresa>>.

Fatto sta che ad oggi tutta l’attività calcistica Figc resta ufficialmente sospesa fino al 3 maggio, come disposto dall’ultimo Dpcm. Quindi non solo Serie A, B, C e D, ma anche tutti i campionati dilettanti e giovanili, dall’Eccellenza ai Pulcini.

A stemperare gli animi e a rassicurare le società lombarde è intervenuta Paola Rasori, vice presidente del Crl: <<Le nostre società possono stare tranquille perché, anche se da Roma una comunicazione ufficiale sullo stop definitivo arriverà probabilmente solo a maggio, in Lombardia non scenderemo più in campo>>. Non si capisce bene in cosa speri la Lnd per cercare a riprendere la stagione in corso, anche nelle regioni del sud probabilmente meno colpite, perché non ci vuole uno scienziato per capire che non sussistono le condizioni, ovunque si provi a guardare. <<La sola bozza del protocollo sanitario richiesto per tornare in campo – ha aggiunto Rasori – sarà, forse, attuabile solo dai club di serie A. Per i dilettanti è impensabile e inattuabile>>.

Durante la riunione online al presidente nazionale sono state riportate proposte concrete, in riferimento sia all’aspetto agonistico che economico, per il futuro delle società già proiettate alla prossima stagione. Dal canto suo, il presidente Sibilia ha illustrato il suo impegno sui tavoli istituzionali, sia federali che governativi, per ottenere la massima tutela e il massimo sostegno alle società dilettantistiche e trovare soluzioni idonee presso la Figc e le autorità istituzionali.

<<Con i membri del Crl stiamo lavorando su tutti i fronti – ha poi spiegato la vice presidente della federcalcio regionale -, con proposte che verranno inviate a Rome con la speranza che si possa ripartire a settembre>>. Una ripresa a settembre che però oggi appare tutt’altro che scontata: <<Purtroppo è così, sono ancora troppe le incognite che non garantirebbero la necessaria sicurezza sanitaria per tornare in campo a fine estate. E questo ci preoccupa molto – ha sottolineato Rasori -, perché un ulteriore rinvio della ripartenza potrebbe avere atre gravi conseguenze su tutto il movimento>>. Saranno le scuole a fare da “guida”: <<Difficile pensare che se non riapriranno le scuole si potrà tornare fare uno sport collettivo e di contatto come il calcio>>, ha concluso la numero due del Crl.


 

L'ATTACCO

Dato per assodato che in Lombardia non si tornerà più a giocare per potare a termine la stagione, l’attendismo e indecisionismo della Lnd hanno fatto storcere il naso, per non dire altro, a molte delle nostre società.

Tra le più amareggiate, per non dire di peggio, dal comportamento dei vertici nazionali del calcio dilettanti, c’è Andrea Colombo, vice presidente dell’Arcellasco: <<Sono davvero deluso dall’atteggiamento di certi personaggi, politici prestati a un settore non loro, che si sono dimostrati a dir poco incapaci e incompetenti>>. Un attacco duro e diretto al presidente nazionale Sibilia, che nulla a che vedere con Baretti e il Crl: <<Al comitato regionale dobbiamo dire solo grazie – rinnova la sua stima Colombo -, si sono mossi subito, ci sono vicini e stanno lavorando sottotraccia perché purtroppo vincolati alle ‘non’ decisioni della Lnd>>.

E se da Roma dovesse arrivare l’ordine di tornare in campo: <<L’Arcellasco, e non solo, è pronto a disobbedire e a “scioperare” – tuona Colombo -, anche se credo che non si arriverà a questo epilogo. Vorremmo tiare una linea sulla stagione e iniziare programmare quella che sarà la ripartenza, perché sono tanti i temi da affrontare>>. C’è dunque una Lnd che sta perdendo il consenso della base, facendo un pò rimpiangere un certo Carlo Tavecchio: <<Avrà anche commesso qualche errore – conclude Colombo-, ma ricordiamoci quanto di buono ha fatto lui per i dilettanti>>. 

 

 


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CommentiI commenti degli utenti
Il giorno 25/04/2020 alle ore 11.01 francesco ha scritto...
CommentoConcordo con quanto detto da Andrea Colombo nella sua esposizione è stato più che chiaro.
I vertici della LND anziché preoccuparsi di vedere se ci sono le condizioni per riprendere il campionato, perché non dicono quali saranno gli aiuti economici alle società per aiutarle a ripartire. Molte società già oggi si stanno organizzando per la prossima stagione, l'ostacolo più
grande sono dove trovare i soldi. Senza soldi si sta a casa covid o non covid.
Allora le istituzioni devono essere chiare subito su quali aiuti le società possono contare dirlo a Giugno sarà troppo tardi.
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