Como,
E adesso? Se lo chiedono praticamente tutti. Cosa succederà alla squadra, dopo la dichiarazione di fallimento? Già oggi potrebbe arrivare un annuncio fondamentale. Tutto dipenderà se il tribunale concederà l'esercizio provvisorio dell'attività. In attesa, anche questo è importante, di conoscere le motivazioni della sentenza.
Un dettaglio non da poco: la comunicazione permetterebbe di proseguire l'attività sotto la guida del curatore fallimentare. Vorrebbe dire giocare regolarmente nel prossimo campionato di Lega Pro, in attesa che la società venga messa all'asta e magari rilevata. Probabilmente nel periodo autunnale
La seconda notizia positiva è la nomina del curatore: sarà Francesco Di Michele, che lavora nello studio canturino del dottor Francesco Corrado. Corrado che nel 2005 gestì il Como nel periodo post fallimento. Una gestione oculata ed energica, decisamente positiva. Corrado si occupò di gestione ordinaria e straordinaria, da vero presidente
In questa fase, se davvero sarà concesso l'esercizio provvisorio, i giocatori resteranno sotto contratto. Sarà difficile se non impossibile fare mercato, ma la rosa definita sarebbe quella designata a giocare la prossima stagione sportiva, sempre che qualcuno non chieda di andare altrove. Tecnicamente sarebbe anche possibile acquistare qualcuno, più facilmente in prestito con stipendio pagato dalla società di appartenenza.
Ma Pietro Porro e i soci continueranno comunque la battaglia: il ricorso si farà e sarà esaminato dal tribunale di Milano entro i prossimi trenta giorni. Anche qui, aspettiamoci sorprese. L'avvocato Cesare Di Cintio è fermamente convinto che tutto si possa ancora risolvere e promette nuova battaglia.
Il nodo della questione resta sempre il centro sportivo di Orsenigo. Valutato 3,3 milioni di euro, era passato nel 2013 alla S3C. Con il centro sportivo a bilancio, il Como non sarebbe fallito. Ma è una carta da giocare, vista la sostanza del patrimonio. E su questo probabilmente si giocherà la battaglia per dimostrare che dietro al Como non c'è il deserto.
Non resta che attendere i prossimi sviluppi. Lo vogliono i tifosi, i giocatori e tutti i dipendenti che sabato hanno dovuto ingoiare un colpo davvero basso.
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