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Como, il successo di Lecce certifica la crescita e cambia lo status in serie A
Risultati e prestazioni danno peso a un progetto ormai maturo
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Lun 29 Dicembre 2025 16.15
Il Como chiude l'anno al sesto posto in classifica
Como,

Il Como chiude l’anno con un messaggio chiaro al campionato. Lo 0-3 rifilato al Lecce in trasferta non è solo una vittoria pesante, ma una fotografia precisa dello stato di salute della squadra di Cesc Fàbregas, ormai stabilmente inserita nella parte alta della classifica di Serie A...

 

 

In un contesto mediatico in cui l’attenzione si divide tra campo e fenomeni collaterali, dalle analisi tattiche alle ricerche sui migliori siti scommesse per il calcio, passando per il citatissimo Fantacalcio, il Como si prende la scena con i fatti, ribadendo che il progetto è entrato in una fase nuova.

Dopo sedici giornate, la classifica racconta di una squadra che ha smesso di sorprendere e ha iniziato a imporsi. Il Como non galleggia più tra entusiasmo e incognite, ma si muove con la sicurezza di chi sa cosa vuole essere. La vittoria di Lecce arriva al momento giusto, dopo un breve periodo di appannamento, e restituisce un’immagine di solidità che pesa anche sul piano mentale.

 

Lecce-Como 0-3, una partita gestita da squadra matura

Il risultato del Via del Mare non lascia spazio a interpretazioni. Il Como entra in campo con personalità, sblocca la gara nel primo tempo e la chiude nella ripresa senza concedere spiragli. Nico Paz firma l’1-0 che indirizza il match, Jesús Ramón raddoppia con freddezza e Tasos Douvikas mette il sigillo finale. Tre gol, nessuna sbavatura, gestione lucida dei momenti chiave.

La partita non è stata priva di tensioni. Il Lecce ha protestato su alcuni episodi e l’espulsione ha contribuito ad alzare la temperatura del match, ma il Como non si è disunito. Anzi, ha mostrato una qualità spesso decisiva nel calcio di alto livello: la capacità di restare dentro il piano gara anche quando il contesto si complica.

È una vittoria che pesa perché arriva lontano dal Sinigaglia, su un campo tradizionalmente difficile, e perché segue due sconfitte consecutive che avevano acceso qualche campanello d’allarme. La risposta è stata netta, da squadra che ha assorbito il colpo senza perdere certezze.

 

Il peso di Nico Paz

Il volto copertina del successo è Nico Paz. Il gol a Lecce è solo l’ultimo capitolo di una stagione in cui il giovane talento sta diventando un punto di riferimento. Non è soltanto una questione di qualità individuale, ma di peso specifico nelle partite. Paz si prende responsabilità, chiede il pallone, decide.

Attorno a lui, il Como sta costruendo un equilibrio interessante. La squadra difende con ordine, accetta di soffrire quando serve e colpisce con precisione. Non c’è più l’ansia di dover dimostrare qualcosa a ogni azione. C’è, piuttosto, la consapevolezza di poter controllare la partita anche senza dominare.

Questo aspetto è centrale nella crescita del Como. Le squadre giovani spesso alternano exploit e blackout. Qui, invece, si intravede una continuità di rendimento che nasce da un’identità condivisa.

 

Classifica e percezione: il Como entra nel gruppo che conta

A fine dicembre, la posizione in classifica ha un peso specifico evidente. Il Como è stabilmente nella parte sinistra, a ridosso delle squadre che tradizionalmente lottano per l’Europa. Non è più una questione di giornate isolate, ma di un percorso che si sta consolidando settimana dopo settimana.

Questo cambia la percezione esterna. Gli avversari preparano le partite contro il Como con attenzione diversa. I media non parlano più di “favola”, ma di progetto. Anche le sconfitte vengono lette in modo differente. Il pesante ko contro l’Inter a San Siro, per esempio, ha mostrato il divario con una big di primissima fascia, ma non ha cancellato quanto di buono fatto prima e dopo.

Allo stesso modo, la sconfitta di misura contro la Roma è stata interpretata come una gara equilibrata, decisa da episodi, non come un ridimensionamento. È il segnale che il Como ha cambiato categoria anche nel racconto che lo circonda.

 

Uno sguardo al mercato

Il prossimo snodo sarà il mercato invernale. Qui il Como dovrà muoversi con attenzione, perché la crescita sportiva va di pari passo con quella gestionale. Dopo investimenti importanti negli ultimi anni, il club è chiamato a dimostrare equilibrio e visione.

Le indicazioni che filtrano parlano di una situazione sotto controllo, senza blocchi operativi, ma con un’attenzione crescente ai parametri economici. È una condizione comune a molte società di Serie A, chiamate a confrontarsi con regole più stringenti e controlli più serrati.

In questo quadro, non è scontato che il Como intervenga in modo massiccio. La rosa sta rendendo, lo spogliatoio è compatto e ogni eventuale innesto dovrà essere funzionale, non solo suggestivo. Gennaio, per il Como, sarà soprattutto un mese di gestione.

 

Investimenti e aspettative: il peso del nuovo status

Il progetto Como ha attirato attenzione anche per la dimensione degli investimenti. Questo ha alzato inevitabilmente le aspettative. Quando si spende, si viene giudicati con un metro diverso. Ogni risultato viene analizzato, ogni scelta viene pesata.

La differenza, però, sta nella trasformazione dell’investimento in rendimento. Il Como sta valorizzando profili giovani, costruendo una rosa che non vive solo sul presente ma guarda anche al futuro. È un percorso che richiede tempo e che comporta rischi, ma che può garantire stabilità nel medio periodo.

La pressione aumenta, ma è una pressione “buona”, quella che accompagna le squadre che crescono davvero. Il banco di prova sarà la capacità di reggere questo nuovo ruolo senza perdere identità.

 

Fàbregas e la continuità come chiave del progetto

Cesc Fàbregas è il filo conduttore di questa crescita. Il suo lavoro si vede nella coerenza delle scelte e nella chiarezza del messaggio trasmesso alla squadra. Il Como gioca secondo un’idea precisa, anche quando l’avversario è più forte.

Le sconfitte non hanno portato a stravolgimenti. Al contrario, hanno rafforzato la convinzione che il percorso sia quello giusto. È un approccio che nel calcio italiano non sempre trova spazio, ma che sta dando risultati.

 La vittoria di Lecce è figlia anche di questa continuità. Non c’è stata frenesia, non c’è stata paura. Solo applicazione e fiducia nel lavoro fatto.

 

Il girone di ritorno e la nuova dimensione del Como

La seconda parte della stagione dirà molto. Il Como ha messo basi solide, ma il campionato è lungo e logorante. La vera sfida sarà mantenere ritmo e concentrazione quando le partite inizieranno a pesare di più.

Parlare apertamente di Europa può essere prematuro, ma ignorare la realtà della classifica sarebbe altrettanto sbagliato. Il Como si è guadagnato il diritto di essere considerato una squadra che può competere, senza proclami ma con ambizione.

Se il 2025 si è chiuso con una certezza, è questa: il Como non è più un’eccezione. È una realtà della Serie A, e ora dovrà dimostrarlo anche quando l’attenzione, le pressioni e le aspettative continueranno a crescere.

 


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12Cremonese21175661820
13Torino20175571728
14Cagliari18174671924
15Parma17164571118
16Lecce16164481122
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