Como,
Alessandro Nessi è tornato a sentirsi calciatore importante. Dopo stagioni complicate, segnate da problemi fisici e da una discontinuità che lo aveva costretto anche a scendere di categoria, l'esterno offensivo dell'Itala sta ritrovando spazio, fiducia e sensazioni positive. L'intervista rilasciata a Bar Lariosport è il ritratto di un giocatore che ha scelto di rimettersi in gioco.
Nessi parte proprio dagli infortuni, che hanno inciso profondamente sulle sue ultime stagioni. Il corpo che non rispondeva, le pause forzate, la necessità di ripartire da un gradino più basso per ricostruirsi fisicamente e mentalmente. "Quest'anno sono tornato e voglio dare il massimo contributo possibile a una squadra che sta sorprendendo tutti".
L’obiettivo dichiarato a inizio stagione era una salvezza tranquilla. Un traguardo concreto, realistico, quasi prudente. Ma la classifica racconta altro: l’Itala è lì, agganciata al treno playoff. "Quando ci sei dentro diventa difficile smettere di crederci", sottolinea Nessi. E aggiunge con convinzione: "Sognare non costa nulla, soprattutto quando continui a fare punti e a consolidare certezze".
Fondamentale, nel suo racconto, il ruolo del compagno Airaghi. "Giocare con un centravanti da 15 gol in 15 partite cambia tutto, soprattutto per noi esterni", spiega Nessi. Avere un riferimento così forte davanti permette di alzare il livello del gioco offensivo. "Cercare l'assist, migliorare le proprie statistiche e la propria fiducia diventa più facile". E vincere senza di lui, come successo nell'ultima gara, è stato un "segnale importante per tutto lo spogliatoio".
Ma se deve scegliere un “uomo in più”, Nessi non ha dubbi: il mister. Luca De Giovanni viene indicato come il vero dodicesimo uomo dell’Itala. "La gestione del gruppo, i cambi decisivi, la capacità di adattare la squadra anche in assenza del bomber: tutto passa dalla panchina", dichiara il giocatore, riconoscendo la forza silenziosa che ha trasformato una squadra reduce dai playout in una delle realtà più interessanti del girone.
Il messaggio finale è chiaro: "Nessun nome sopra gli altri, nessuna individualità da esaltare a scapito del gruppo". L'Itala sta facendo qualcosa che a inizio stagione pochi avrebbero immaginato, e lo sta facendo con tutti. Nessi compreso, finalmente di nuovo protagonista.
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