Una serata storta, in un derby sentito dai tifosi, accorsi in più di cinquemila per sostenere la squadra.

Finisce 4-0 per l'Inter a San Siro: Como vivo fino all'ora di gioco, quando, nel proprio momento migliore, il 2-0 di Thuram ha "ammazzato" i ragazzi di Fabregas mentalmente.

Nel post-partita, Cesc Fabregas non fa drammi e guarda positivo ai microfoni di DAZN: "La cosa più difficile è riuscire a fare un'analisi a freddo avendo perso 4-0. Risultato molto pesante, calcisticamente non ho visto una grandissima differenza. Quando abbiamo aggredito Lautaro e Thuram, che sono due calciatori di livello mondiale, non siamo riusciti ad accorciare. La gara di oggi ci fa crescere tanto."

"Come ripartire? Dentro la nostra strada, oggi c’è una crescita, impariamo e apprezziamo quello che abbiamo fatto. Abbiamo perso una squadra fortissima. Preferisco perdere come abbiamo fatto, senza snaturarmi. Complimenti anche a loro che hanno meritato. Dopo il terzo gol abbiamo mollato, vista l'età media dei ragazzi è anche giusto vista la situazione.”

L'approccio è stato certamente difettoso: "E' vero, hanno avuto tre palle gol nei primi dieci minuti perché abbiamo perso duelli davanti, di conseguenza perdendo tre uomini. Abbiamo recuperato tanti palloni stasera, credetemi, abbiamo avuto personalità. Il nostro pressing è sempre lo stesso, loro sono fortissimi nell’uscire dalla pressione."

"Giocano a memoria, ci fanno imparare tantissimo. Analizzo le partite in un’altra maniera. Martedì verrò a vederli contro il Liverpool, così continuerò a imparare. Non abbiamo sfruttato bene gli uno contro uno con gli esterni, noi continuano a lavorare sempre con la testa alta, soprattutto dopo stasera."

Naturalmente soddisfatto Cristian Chivu, momentaneamente primo in classifica: "Abbiamo avuto un po’ di fretta e frenesia nel primo tempo nonostante il vantaggio. Abbiamo fatto una partita vera, di agonismo e fame. Ci prendiamo tre punti importantissimi. A me interessa la squadra e la prestazione, quello che i ragazzi mettono in campo in partita e in settimana. Sono orgoglioso di loro.”

LA STAGIONE DEL COMO