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MIRWAN SUWARSO BLINDA FABREGAS! "Il nostro percorso è lungo e ruota attorno a Cesc Fabregas"
Dal palco del Swxs di Londa: sarà un progetto di più stagioni, lo spagnolo non lascerà il club
2 commenti
Mer 4 Giugno 2025 14.38
Mirwan Suwarso e Cesc Fabregas
Como,

13:19, del 4 giugno 2025. Direttamente dal palco dell’Swxs di Londra il giornalista Davide Zirosky lancia il tweet che probabilmente chiude la telenovela di fine stagione: “Mirwan Suwarso si è soffermato sulla posizione di Fabregas, - Il nostro percorso è lungo, sarà per più stagioni e ruota attorno a Cesc Fabregas, che non lascerà il club -.

 

 

 

 

Parole che pesano come un macigno sui desideri dell’Inter di portare il tecnico spagnolo a Milano. E diventano un pesante, secondo indizio dopo la stories Instagram della sera prima, dello stesso presidente Suwarso: un video, ambientato in una savana, l’attacco di un animale feroce e un uomo che lo rimanda indietro. Campeggia una frase: "un’altra volta".

L’affaire Fabregas, forse, si chiude davvero qui. Non sarà il tecnico spagnolo il prossimo allenatore dell’Inter, nonostante le avance nerazzurre. E non saranno De Rossi, Ancelotti jr o Farioli i suoi successori a Como.

E’ chiaro che il Como ha tenuto duro, lo stesso Fabregas non ha tentennato più di tanto. Perché in ballo c’era forse la proposta della vita, ma lo spagnolo oggi si è fatto trovare a Londra, sul palco di un evento (pur importante, magari, ma sempre un evento) e non in Viale Liberazione a Milano.

Cesc Fabregas rimane a Como, il progetto continua. L’Inter, se davvero puntava forte su di lui, dovrà trovarsi un nuovo condottiero. Salvo proposte disperate e rilanci delle prossime ore. Alcuni organi di stampa parlano del direttore Piero Ausilio in viaggio verso il Regno Unito proprio in questi minuti...  

 

 

 

 


 

LE PAROLE DI FABREGAS (fonte calcioefinanza)

 

Non solo Mirwan Suwarso, anche Cesc Fabregas sembra chiudere la porta all’ipotesi Inter. “Ho iniziato con questo club perché pensavo a un progetto a lungo termine. Non voglio finire la mia carriera in un club dove c’è un progetto per uno o due anni, e poi termina tutto. Credo molto nel progetto a lungo termine del Como, sono arrivato qui da giocatore e sono molto, molto felice perché qui posso lavorare nel modo che voglio”, ha spiegato il tecnico spagnolo.

“Abbiamo gli stessi obiettivi e la stessa ambizione. Il presidente mi permette di lavorare come voglio, nel modo in cui vedo le cose. Fortunatamente condividiamo la stessa visione, lo stesso obiettivo, che è arrivare il più in alto possibile. Insieme siamo diventati davvero una buona squadra, in una piccola città, in un piccolo club — perché siamo ancora un piccolo club — ma con grandi, grandissime ambizioni per il futuro”, ha proseguito.

Serve sempre un processo, che a Como puoi fare. Nei top team è molto difficile perché lì i club e i tifosi vogliono vincere subito. Certo, anche io penso a vincere. Ma anche, o forse soprattutto, a come voglio perdere. Non rinuncio mai ai miei principi. Se devo perdere, perdo con la mia idea, con il mio stile, con il mio modello, con le mie convinzioni. Odio — ed è successo — quando ho preso una decisione un po’ più difensiva, che non sentivo mia. Abbiamo perso quella partita, e sono tornato a casa distrutto. Mi sono detto: ‘Mai più, mai più’. Preferisco perdere 3-0, ma almeno ci abbiamo provato con le nostre idee, con la nostra identità, con chi siamo: Como, 1907. Questo è ciò che conta davvero”.

“Sia chiaro, ho la mentalità di vincere ogni giorno, in ogni sessione di allenamento. Abbiamo una squadra giovanissima, ma sono come spugne, mi seguono, credono nel progetto. All’inizio, la squadra aveva dei limiti rispetto alla mia filosofia e ho dovuto adattarmi. Ma pian piano siamo diventati grandi. Perché bisogna sempre essere i numeri uno. Arrivare secondi non serve”.

“Fondamentalmente siamo partiti da zero. Non c’era nemmeno un campo di allenamento. Non c’era nulla. Anche quando sono arrivato, due o tre anni fa, come giocatore, mi dicevano il lunedì sera: ‘Ehi, domani ci alleniamo qui’. Il martedì sera non cenavo con i miei figli, perché poi dicevano: ‘Ehi, mercoledì ci alleniamo lì’. Il cambiamento è stato enorme. E per questo motivo, direi che sì, stiamo migliorando come club. Abbiamo idee molto più chiare, e anche in campo, un’identità precisa”.

“Non credo molto ai dati, credo più all’istinto. I dati non dicono tutto, vedi gli errori o le reazioni emotive dei calciatori. Poi, si gioca a calcio, con libertà. Tutto ciò che facciamo in allenamento ha uno scopo. Non c’è un solo esercizio che non serva alla crescita. Sempre con una visione chiara di ciò che vogliamo fare. Un modello chiaro, uno schema chiaro. Questo è il mio Como”.

 

 

LA STAGIONE DEL COMO -

 

  

 

 


@Lariosport
© riproduzione riservata

CommentiI commenti degli utenti
Il giorno 04/06/2025 alle ore 15.09 mitter ha scritto...
Commentovideo di swarso nella savana geniale, ciao Inter
Il giorno 04/06/2025 alle ore 22.10 lariano64 ha scritto...
CommentoDavvero geniale e bravo Suwarso a respingere tutti i tentativi di portare via da Como il nostro condottiero. A Como c'è un progetto manageriale legato proprio a Cesc e lui da persona intelligente l'ha capito
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