Nicolò Rizzi chiuderà domenica con il calcio giocato dopo tanti anni sui campi dilettanti. Il difensore classe 1991 della Giovanile Canzese (Prima B) è stato festeggiato domenica scorsa, al termine della sua ultima partita casalinga contro il Menaggio. Una carriera di tutto rispetto per Rizzi, che ha fatto parte anche del Cantù che giocò a ottimi livelli in serie D con mister Marco Ronchetti alla guida.

«L’annata del 2010/11, quella in cui ho giocato nel Cantù di Marco Ronchetti con giocatori del calibro di Tomaino, Pappalardo, Spaggiari e De Vecchi – spiega Rizzi – è sicuramente il miglior ricordo calcistico che ho. In particolar modo ricordo quando andammo a giocare a Mantova davanti a 6mila persone, per festeggiare il loro centenario. Avevo già esordito in D nella Coppa Italia dell’anno precedente, poi in quella stagione giocai con continuità».

Dopo il Cantù, un altro passaggio importante della carriera di Rizzi è stato l’Arcellasco: «Tre anni tra Eccellenza e Promozione in cui forse sul campo avremmo potuto fare qualcosa in più, ma dove sono nati importanti rapporti di amicizia». E poi la Giovanile Canzese, ultima tappa dal 2018 sino a questa stagione: «La vittoria dei playoff di due anni fa è stata incredibile, perché ottenuta da una squadra a budget zero. Gli anni di Canzo sono stati veramente stupendi, mi sono trovato in una società sana e solida e con compagni di squadra davvero splendidi».