Cesc Fabregas, allenatore del Como, ha presentato a Mozzate l'importante sfida contro il Venezia, in programma sabato alle 15 al Sinigaglia. 

Una partita che può consentire al Como, in caso di vittoria, di allungare le distanze dalla zona calda della classifica. 

Eccio le parole del tecnico catalano...

I CAMBI FORZATI INFLUIRANNO?

«No, è solo un’altra partita da vincere. Dovremo fare la nostra gara come sempre, ma non cambieremo l'impostazione. Abbiamo trovato uno stile che cercavamo da tempo. D'ora in poi si deve solo crescere».

CI SARANNO ALTRI ALLENAMENTI A PORTE APERTE?

«Sicuramente si. Se ci portano alla salvezza, ben vengano...».

LA SITUAZIONE DEGLI INFORTUNATI

«Sergi Roberto sarà pronto per la partita con il Milan. Van der Brempt ci sarò, ma per massimo un quarto d'ora. Dossena è da valutare, si è allenato, ma decidiamo domani, se non recupera giocherà Jack. Sergi Roberto e Azon dovrebbero esserci con il Milan».

Il CALENDARIO CAMBIA, ARRIVANO SQUADRE CHE LOTTANO

«Arriviamo da una serie di partite contro tutte le squadre della parte sinistra della classifica, ma noi il nostro calcio dobbiamo applicarlo sempre. La Roma ci ha aspettato con un blocco basso, ma anche la Fiorentina e il Napoli. Se lasciano spazio troveremo l'uomo libero, se si abbassano serivrà più calma, dovremo essere bravi ad entrare in area con più giocatori. Dobbiamo migliorare nel calcio totale, ad adattarci alle situazioni e a trovare le soluzioni giuste. Il tutto sempre con il nostro stile».

LE FA PIACERE IL RICONOSCIMENTO DELLA STAMPA?

«Sono molto tranquillo, io ho avuto una carriera importante da giocatore, ma questa serenità l’avevo anche quando per nove partite non ne abbiamo vinta nemmeno una. È un processo, ti devi adattare, provare a vincere sempre. Ora siamo preparati per questo. Quando ho detto “abbiamo vinto lo stesso” dopo Roma, intendevo dire che abbiamo vinto in mentalità e prestazione, è qui che si deve fare il salto. Ora puntiamo alla salvezza, poi l’anno prossimo cresceremo, magari portando a casa quei punti che quest'anno abbiamo perso per strada. Ora abbiamo Dossena in prelista per l’Italia, Diao con il Senegal, Paz e Perrone con l'Argentina: dobbiamo anche adattarci a questo. La cosa più importante è che il Como faccia bene, non quello che si dice di me. Vogliamo solo che la squadra continui a crescere, senza pensare che sei un fenomeno se vinci, o nessuno se perdi».

DIAO CON IL SENEGAL

«Deve scegliere, è difficile, ma anche bellissimo perché se lo sta meritando. Deve gestire questa cosa mentalmente, perché è naturale che con le testa molli un pochino».

STREFEZZA PUO ANDARE IN NAZIONALE?

«Senza di lui l’anno scorso non saremmo andati in A. Ho visto Spalletti a San Siro, ma di lui non abbiamo parlato. Sta oggettivamente giocando molto bene, ma io penso al Como. Quest’anno gioca di più? Dipende dalle partite, lui però riesce a mantenere un livello alto per tutta la gara».

IL VENEZIA

«Mi aspetto un Venezia che verrà a pressare, che verrà per provare a vincere. E' una partita importantissima per entrambe in chiave salvezza. Se la giocheranno, dovremmo essere bravi a gestire i vari momenti. Di Francesco mi piace, dà un'identità fortissima la sua squadra, infatti tante squadre forti soffrono e cambiano modulo contro di loro. Hanno tanta qualità con Oristanio e Nicolussi Caviglia, dovremmo essere attenti».

VOJVODA

«È un giocatore importante, internazionale. Può fare il terzino, ma può fare anche il centrale come a Roma. E' un jolly di qualità, bravo nel liberare gli spazi. Sono curioso di vederlo con continuità, è un peccato non averlo».

IL NUOVO MODULO STA DANDO RISULTATI, SI VA AVANTI?

«Io penso che dobbiamo essere una squadra il cui prossimo passo, che stiamo già facendo, è quello di essere sempre motivati anche contro avversarie meno importanti. Questa deve essere la nostra mentalità. Occhio, il Venezia sta giocando bene ultimamente, è una squadra difficile da battere. Mi ricorda un po' noi. Avrebbe meritato di più in questa stagione. Dobbiamo affrontarle tutte allo stesso modo. Questo non significa che non giocheremo più con un attaccante, ma ora Paz ha la libertà di prendere palla per fare bene anche in altre zone del campo».

EXPECTED POINT, IL COMO MERITEREBBE DI PIU’?

«Non potevamo aspettarci di vincere tutte le partite nella prima parte di stagione. Alcune volte abbiamo perso per un errore individuale o perché è mancata un po’ di qualità. Ho sempre difeso tutti perché sapevo che mancava qualcosa. Io ora aspetto che si alzi il livello e che quei punti che non abbiamo conquistato quest’anno, l’anno prossimo siano nostri».

C'E' MUSICA NELLO SPOGLIATOIO DEL COMO?

«È permesso, la musica carica, c’è sempre stata la musica asnche quando giocavo io. Si ascolta di tutto, l’importante è che i giocatori si carichino».

DELE ALLI A ROMA?

«Fa progressi, a Roma era in gruppo per coinvolgerlo maggiormente. Lui dirà sicuramente che è pronto per giocare, ma non lo è ancora. Tornerà in panchina contro il venezia e piano piano devo capire se può essere della partita. Individualmente è cresciuto rispetto a quando è arrivato. Dobbiamo prenderci cura di lui per metterlo in campo. È lo stesso del Tottenham? È stato 23 mesi senza giocare, è difficile stare così tanto lontano dal campo. Io credo in lui perché lui vuole tornare a essere quello di prima, mentalmente e fisicamente. Lui ha fatto una buona scelta venendo a Como: umanamente siamo al top, non c’è pressione della società, nessuno parla male degli altri. Si va avanti tutti insieme. Questo è raro. Con lui servono tempo e serenità e queste cose le abbiamo entrambe».

- LA STAGIONE DEL COMO -