Como,
In conferenza stampa a Mozzate, Cesc Fabregas ha presentato Roma-Como, match valido per l'ottava giornata di ritorno di serie A e in programma domenica alle 18 all'Olimpico di Roma.
L'allenatore del Como, tra le altre cose, ha ringraziato Claudio Ranieri per le belle parole pronunciate nei suoi confronti.
Possibile novità - ma non per giocare - potrebbe essere la convocazione di Dele Alli...
LE PAROLE DI RANIERI
"Noi proviamo ad andare con la nostra solita maniera di fare le cose, cercando di ottenere più punti possibile. Dopo la partita contro di noi la Roma è cresciuta, ed è sottovalutata. È una squadra serena, che gioca bene e i giocatori di talento sono decisivi, sono in fiducia tra campionato e Coppa. Sarà una gara speciale per noi, per dare continuità a quello che stiamo facendo. Meritavamo da tanto tempo una giornata come quella di domenica scorsa, ma ora dobbiamo far sì che questo avvenga sempre in modo naturale".
I MIGLIORAMENTI DA GENNAIO
"Ci sono stati grazie a fiducia, mentalità, lavoro in quello che facciamo. Eravamo forti anche all’inizio, ma prendevamo sempre gol, regalavamo sempre qualcosa ed è in questo che che siamo migliorati. La voglia c’è sempre stata, nei minuti tra il 65’ e il 75’ abbiamo spesso sofferto, ora va meglio".
INTERESSE DELLA ROMA?
"Non c’è nulla, nessun interesse da parte della Roma e se anche ci fosse non direi. Ho un contratto di quattro anni, e c’è voglia di finire un progetto. Mister Ranieri è un esempio, lo ringrazio per le sue parole. Fa le cose con gioia e con voglia, anche alla sua età. Lo ammiro molto esarebbe fantastico ripercorrere la sua carriera".
SI È RESO CONTO CHE È INIZIATA UNA NUOVA VITA?
"In realtà è da poco che faccio l’allenatore, sono solo 16 mesi. C’è tanto da fare. Sono preparato, è vero, quattro anni fa già ci pensavo. Mi sentivo pronto quando ho preso la squadra. Io vengo qui al centro nello stesso modo, anche quando si perde. Con il Napoli non è stato un gran Como nel primo tempo, loro hanno fatto meglio. Poi noi siamo usciti nella ripresa".
DANI GUINDOS IN PANCHINA DOMENICA
"Senza di lui, quello che abbiamo fatto lo scorso anno non sarebbe stato possibile. È un grande lavoratore, il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare, ha lasciato la famiglia in Spagna. Il Como domenica è in buone mani".
COME VEDE LA ROMA?
"Mi aspetto una squadra forte, con tanta qualità, con campioni del mondo, se li lasci giocare possono creare tantissimi problemi. Soulè ora ha fiducia e sta andando bene. Sono liberi di testa e a un livello alto. Noi però vogliamo ottenere il massimo possibile".
RIVISTO IDEA SU CENTROCAMPO A 3?
"Può funzionare tutto. Con 3 centrocampisti abbiamo più controllo della partita, con 2 siamo più contropiedisti. Con 3 centrocampisti si difende meglio, c’è più responsabilità. Nelle ultime siamo migliorati difensivamente anche per questo. Ora però abbiamo tante possibilità diverse".
CALENDARIO DIFFICILE?
"Non si è parlato abbastanza del calendario che abbiamo avuto, abbiamo affrontato tutte le top. Abbiamo gestito bene la situazione, settimana dopo settimana, anche quando si perdeva, andando avanti con i nostri principi. Ora siamo capaci di stare in partita, anche con un risultato da difendere".
CLIMA IN CITTÀ
"Con la gente sentiamo grande unità, è importantissimo stare tutti insieme. Mio figlio va a scuola con la giacca del Como, fuori dall’Italia, e non è l’unico. Per noi è un orgoglio tutto questo entisiasmo".
DELE ALLI?
"Non so ancora, se viene con noi viene per essere inserito nel gruppo, per le sensazioni che un grande stadio come l’Olimpico ti può dare, non per giocare. Abbiamo fatto un’amichevole allo stadio, contro la Primavera, lui ha fatto bene. Le sensazioni sono buone, magari lo portiamo".
INDISPONIBILI
"Per fortuna saranno pochi. Sergi Roberto e Azon hanno ripreso, vedremo per Milano, altrimenti torneranno dopo la sosta. Van der Brempt ci sarà per Milano, Dossena forse già con il Venezia".
UN AFFETTO COSÌ PER UN ALLENATORE È RARO
"Io non sono importante, ora sono qua ma quando non mi vorranno più la storia del Como andrà avanti. Sento l’apprezzamento della gente e sono contento, significa che stiamo facendo bene. Mi fanno piacere i complimenti, ma la strada è ancora molto lunga".
MERCATO DEI GIOVANI, QUAL E' IL SEGRETO?
"Faccio l’allenatore per far crescere i miei giocatori, e loro giocano per sfruttare al meglio le occasioni. Mi piace creare un’unione dove tutti, o quasi, sentono che c’è qualcosa di importante per venire qua. Prendo l’esempio di Braunöder, che avrebbe potuto andare via: mi ha chiamato e mi ha detto che voleva rimanere, per crescere, anche se giocava poco. Questo mi ha fatto un grande piacere, e a queste cose do grande valore".
- LA STAGIONE DEL COMO -
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