Como,
Il Como torna in serie A dopo 21 anni dopo il pareggio per 1-1 contro il Cosenza.
Una partita in cui ha giocato un ruolo fondamentale la sconfitta del Venezia, anche perchè per lunghi tratti il Como - sotto 0-1 - ha rischiato di perdere la promozione.
Alla fine, il rigore di Verdi ha reso tutto più leggero.
A fine partita invasione, premiazione (in tribuna e a premiare Tt Henry, Cutrone Mvp del campionato) e festa nelle strade del centro...
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COMO-COSENZA 1-1
Marcatori: Tutino al 30' pt, Verdi su rig. al 29' st.
COMO (4-4-2): Semper; Iovine, Goldaniga, Barba, Sala; Da Cunha (dal 24' st Chajia), Bellemo (dal 1' st Baselli), Braunoder, Strefezza (dal 1' st Verdi); Cutrone (dal 35' st Nsame), Gabrielloni (dal 17' st Fumagalli). A disposizione: Vigorito, Curto, Gioacchini, Odenthal, Abildgaard, Ioannou, Cassandro. All. Roberts.
COSENZA (3-5-2): Micai (dal 12' st Marson); Cimino, Camporese, Meroni; Marras (dal 24' st Canotto), Zuccon, Viviani, Florenzi, D'Orazio; Mazzocchi (dal 35' st Novello), Tutino (dal 24' st Crespi). A disposizione: Fontanarosa, Forte, Antonucci, Gyamfi, Praszelik, Voca, Barone, Frabotta. All. Viali.
Arbitro: Manganiello di Pinerolo.
NOTE - Espulsi: il collaboratore tecnico del Como, Cassetti al 40' st. Ammoniti: Micai, Iovine. Angoli: 11-1.
COMO - L’atmosfera è bollente al Sinigaglia e la tensione è a dir poco palpabile: il Como deve giocare la partita della vita se vuole guadagnarsi la tanto ambita Serie A.
Passano solo 2 minuti per far sì che la prima opportunità della partita arrivi fra i piedi di Braunoder, che non ci pensa un attimo a far partire una botta potente dalla distanza, respinta efficacemente dalla difesa del Cosenza.
Poco più tardi arrivano i brividi anche per il Como: due situazioni su corner mettono in difficoltà i biancoblù e servono gli interventi decisivi di Gabrielloni prima e Iovine dopo, per sventare il peggio. I comaschi cercano di farsi sentire anche nell’area del Cosenza ma risultano inutili le lamentele dei ragazzi di Roberts al 20’; il contatto tra Camporese e Gabrielloni non è valutato rigore né per l’arbitro Manganiello né per la sala Var.
A spegnere le chiacchiere è il tanto atteso Gennaro Tutino: Florenzi svetta su Iovine e fa sponda per il bomber del Cosenza che lascia di stucco la difesa del Como siglando al 30’ il suo 20° gol stagionale.
Doccia decisamente gelata per il Como, ma la reazione di orgoglio non basta a riportare in parità il risultato prima del fischio dell’intervallo: le conclusioni deviate di Da Cunha al 40’ e Cutrone al 46’ impensieriscono ma non troppo Micai.
Al rientro in campo i biancoblù vogliono sfruttare la carica ricevuta negli spogliatoi da tutta la squadra e il subentrato Verdi crea già al 5’ nuove possibilità.
Il numero 90 trova con un passaggio illuminante Braunoder, che riesce a sua volta a servire Cutrone, ma quest'ultimo si allunga troppo palla sprecando l’occasione.
Il Como ci riprova un minuto dopo con Sala che cerca l’inserimento in area di Gabrielloni, la cui scivolata arriva in ritardo sulla sfera. Non smettono di spingere i biancoblù e c’è bisogno di una grande parata in uscita di Micai per evitare che Verdi approfitti al 9’ dell’imbucata di Gabrielloni, che l’aveva messo davanti al portiere.
Nel frattempo il Sinigaglia si riaccende di colpo: la notizia dei due gol dello Spezia in rimonta contro il Venezia fa sognare i tifosi del Como.
Infatti con il risultato di 2-1 a favore dei padroni del Picco, non solo sarebbe garantita la salvezza dello Spezia, ma in questo caso anche la storica promozione del Como.
La gioia continua grazie al rigore guadagnato da Cutrone al 26’, dopo essere stato atterrato da Meroni.
A prendersi la pesante responsabilità è il rigorista per eccezione Simone Verdi, il quale guarda la sfera sul dischetto e realizza al 29' la rete che azzera le distanze.
Il parziale di Como-Cosenza recita ora 1-1 ma l’intenzione dei biancoblù è quella di segnare almeno un altro gol, in modo da non dipendere da quanto succede tra Spezia e Venezia.
La concitazione è incontenibile ma l'arbitro non soprassiede su alcune proteste fuori dai limiti e per questo viene espulso al 40’ Marco Cassetti, collaboratore di Osian Roberts.
Dopo gli infiniti sforzi del Como, anche i minuti di recupero giungono alla fine, e l’attesa prosegue con gli sguardi di tutto lo stadio su qualsiasi dispositivo collegato con la partita di La Spezia.
Manca sempre meno al fischio finale tra Spezia e Venezia: i giocatori del Como si stringono virtualmente a ogni tifoso presente al Sinigaglia.
L’arbitro guarda il cronometro e… non c’è più niente da dire: il Venezia crolla al Picco e il Como festeggia il suo memorabile ritorno nella massima serie.
Carissimi lettori di Lariosport.it, il Como dopo più di 20 anni è tornato in Serie A!
LA STAGIONE DEL COMO
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