Valsolda,
«Lo scorso autunno, una sera sono arrivato al campo per l’allenamento e mi sono sentito saturo. Non ne potevo più del calcio e quindi ho deciso di fermarmi». Ugo Giuliano, 41 anni da compiere e dicembre e una vita per il gol, si era fermato dopo la prima parte dello scorso anno, iniziato con la maglia della Valsoldese (Terza categoria). Sei presenze e due reti nelle prime partite di campionato, quindi la decisione di dire basta: «Ho smesso anche di guardare partite in televisione, ho deciso di disintossicarmi del tutto e mi sono fermato».
Un’assenza che evidentemente – e nonostante l’età – doveva avere vita breve, perché quest’anno a “Ugol” è tornata la voglia, sempre con la maglia della Valsoldese, che domenica si è tradotta nella tripletta contro il Villaguardia, non decisiva visto che la Valsoldese ha vinto 10-0, ma comunque significativa: «La notizia è che ho fatto tutta la preparazione – ride – e per uno come me, da sempre abituato ad allenarsi con poca continuità, non è poco. Mi è tornata la voglia di giocare, anche se già lo scorso anno avevo comunque dato una mano in panchina quando serviva, sostituendo mister Luca Brogna quando era stato assente. Durante l’estate poi era nata l’opportunità di diventare a tutti gli effetti l’allenatore, alla fine però Luca ha giustamente deciso di rimanere e così io mi sono rimesso in gioco come calciatore».
Valsoldese che è partita con due vittorie nelle prime due partite, seppure contro squadre che con tutta probabilità non lotteranno nelle prime posizioni: prima il 3-1 alla Libertas San Bartolomeo, quindi il già citato 10-0 al Villaguardia: «Erano una squadra molto giovane e senza esperienza – si schermisce Giuliano – e io sono entrato a risultato già conquistato: ho fatto tre reti giocando poco più di mezz’ora, non devo esaltarmi più di tanto».
Bomber da più di 500 reti in carriera tra Italia e Svizzera, Giuliano vuole aiutare la Valsoldese a tornare in Seconda categoria: «Il mio obiettivo personale è molto semplice, e chi mi conosce lo sa benissimo: io voglio vincere tutte le partite e la mia squadra deve puntare più in alto possibile. Sino ad ora abbiamo affrontato due squadre obiettivamente non irresistibili, ma abbiamo fatto il nostro dovere – continua Giuliano – ora però iniziano ad arrivare gli esami più importanti: questa domenica per esempio avremo la Lario, che come noi è partita con due vittorie e viene dalla retrocessione, lì inizieremo a vedere davvero di che pasta siamo fatti».
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