Como,
Violenza e insulti contro gli arbitri, tolleranza zero. Da questa stagione ogni parola fuori posto nei confronti dei direttori di gara, o peggio ancora qualsiasi episodio di violenza, non verrà più tollerato. È stato infatti deciso a livello nazionale un inasprimento delle pene, come da codice della giustizia sportiva della Figc, per chi – tra giocatori, allenatori o dirigenti – dovesse dare in escandescenze.
Nel dettaglio, ogni azione violenta perpetrata nei confronti di un arbitro da un giocatore o tecnico porterà dai 2 ai 4 anni di squalifica, mentre se a macchiarsi del fattaccio sarà un dirigente questi pagherà con un’inibizione da 2 a 4 anni. Pesanti anche le sanzioni in caso di condotte ingiuriose o irriguardose nei confronti di un direttore di gara: si rischiano dalle 4 alle 8 giornate di squalifica per calciatori e allenatori, dai 2 ai 4 mesi di inibizione per i dirigenti.
Insomma, linea dura per evitare episodi di violenza verso gli arbitri: «Sono d’accordo con questi provvedimenti – ha commentato il Delegato provinciale Figc di Como, Donato Finelli – perché penso che sia giusto tutelare al massimo tutti gli arbitri. Ora bisognerà fare molta più attenzione, perché anche solo una parolina sbagliata potrà portare a una lunga squalifica. Capisco che in campo non sia sempre facile controllarsi, ma bisognerà fare di tutto per mantenere una condotta corretta».
Tolleranza zero che è già entrata in azione in Coppa Lombardia di Terza categoria, dove un calciatore della Celtica, Alessandro Mariniello, è stato squalificato per ben cinque giornate: “mentre si allontanava dal terreno di gioco, rivolgeva frase offensiva e minacciosi nei confronti del direttore di gara”, le motivazioni del giudice sportivo.
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