Como,
Giancarlo Abete è il nuovo presidente della Lega Nazionale Dilettanti. L’ex numero della Figc è stato eletto a Roma all'unanimità dai Delegati riuniti in assemblea, dopo aver ottenuto il consenso unanime anche in sede di candidatura, raccogliendo le designazioni di tutte le anime del “Cuore del Calcio”: 18 Comitati Regionali, 2 Comitati Provinciali Autonomi (Trento e Bolzano), la Divisione Calcio a 5, il Dipartimento Interregionale e quello per il Calcio Femminile.
I voti espressi dai delegati assembleari (per Como erano presenti il consigliere regionale Lucio Introzzi e il delegato Enrico Bello, oltre al presidente del Crl Carlo Tavecchio) hanno poi registrato la nomina del piemontese Christian Mossino nel ruolo di vicario e il ligure Giulio Ivaldi alla vicepresidenza dell’Area nord.
Di seguito le prime parole del nuovo presidente della Lnd: "Il mio più sincero ringraziamento a tutti coloro che nelle 23 precedenti assemblee, mi hanno designato come Presidente della Lega Nazionale Dilettanti. Desidero sottolineare ancora una volta l’importanza di essere oggi qui, tutti insieme, in un clima di pluralità e confronto. Il nostro è un mondo associativo e i rapporti sono alla base del nostro stare insieme. Ci attende un grande lavoro e lo affronteremo tutti insieme da squadra, senza uomini soli al comando, com’è nel nostro dna. La storia della Lega Nazionale Dilettanti, patrimonio del calcio italiano, è da sempre intrecciata a quella della FIGC, con la quale deve avere non un “patto di potere” ma di progetto. Rinsaldiamo oggi un rapporto basato su un’identità comune e nella tutela dei valori, che rappresenta il core business stesso della Federazione”.
“Siamo il cuore del calcio – ha aggiunto il presidente Abete - e non lo dico come spot elettorale. Dobbiamo lavorare all’impiantistica, alla sicurezza, alla prevenzione, un patrimonio fondamentale nel quale deve investire l’intero sistema paese. Abbiamo inoltre il compito di implementare la formazione dei dirigenti che operano nelle nostre strutture centrali e territoriali, componenti che mai devono appiattirsi nel confronto della politica sportiva ma restare super partes. Si dovrà porre grande attenzione allo sviluppo mirato sui territori in modo unito ma flessibile sulle specificità. Meno autocelebrativi e più competitivi. Nel mio programma tre i cardini: Progetto, regole e comportamenti. Per una nuova stagione della LND da vivere con umiltà, orgoglio ed emozione, senza paura del cambiamento”.
Presente all’assemblea il presidente federale Gabriele Gravina che ha sottolineato: “Giancarlo Abete è un uomo di grandissimo spessore, la persona giusta, il dirigente perfetto per riportare dialogo e unità all’interno della Lega Dilettanti. La Lnd deve riacquisire il peso all’interno del sistema che le è dovuto non per i numeri imponenti, ma per il contributo di idee e soprattutto per i valori che esprime l’intero movimento dilettantistico. Più la Lnd è partecipe e propositiva, più fa bene a tutto il calcio italiano”.
Come già accennato sopra, oltre al presidente del Comitato Regionale Lombardia Carlo Tavecchio, presente anche una delegazione comasca formata dal consigliere regionale Lucio Introzzi e dal delegato assembleare Enrico Bello (presidente della Libertas San Bartolomeo), che ha espresso soddisfazione per il risultato dell'elezione: "Il fatto che Abete sia stato eletto all'unanimità la dice lunga sulla compattezza del movimento dilettantistico e in particolar modo del fronte nord. I dilettanti sono la base e la colonna portante del calcio in Italia - ha rimarcato Bello -, e la presenza all'assemblea di Albertini (calciatori), Ulivieri (allenatori) e Trantalage (arbitri) era lì a sottolinearlo"

Da sinistra: Bello, Introzzi, Tavecchio, Mossino, Paruscio e il neo presidente della Lnd Abete
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