Como,
Si danno da fare anche nel calcio le donne comasche: se Carla Soldati è presidente da anni della Valsoldese, all'Aurora di Montano Lucino c'è un direttore sportivo in tacchi a spillo. Vania Dattolo, 25 anni, è la figlia del mister, ma in fatto di competenza calcistica non è seconda a nessuno. L'abbiamo invitata in redazione e intervistata. E scrutata: sarà davvero in grado una donna di allestire una formazione di Terza categoria? La risposta è sì!
Sicuramente un qualcosa di inedito, la figura femminile di direttore sportivo: "Qualche volta mi è capitato di subire qualche piccola mancanza di rispetto - spiega Vania Dattolo - data dal fatto che è opinione comune che le donne non sappiano di calcio. Ma devo anche dire che mi è successo anche l'opposto, e in certi casi il mio lavoro è stato particolarmente apprezzato".
"Se ci dovesse essere la possibilità un giorno di cambiare, e provare qualcosa di più ambizioso - ci racconta la ds dell'Aurora - potrei prendere l'ipotesi in considerazione, ma ci sarebbero tante cose da valutare. Per ora, il ruolo che ho con l'Aurora mi consente di gestire comunque tutti i miei impegni extracalcistici senza particolari problemi".
C'è qualche rimpianto particolare nella tua carriera da direttore sportivo? "Un giocatore che mi sarebbe piaciuto molto portare all'Aurora è Lorenzo Bellotti, dell'Ardita. Lo conosco al di fuori del campo e so che, oltre ad essere un bravo calciatore, è anche una bravissima persona. Lo avrei visto molto bene nella squadra. Mentre un rimpianto è quello di non essere riuscita a trattenere a Montano Lucino Lorenzo Totti: la sua tranquillità serviva a questo gruppo".
Eccola, l'intervista completa a Vania, a cura di Luca Binda. Buona visione!
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