Mozzate,
Alessio Iovine lascia il calcio giocato. Il "jolly" del Como ha annunciato il ritiro poco prima della conferenza di Cesc Fabregas.
Per il calciatore di Bregnano si apre un futuro, ancora da scrivere e concordare, sul campo. Potrebbe entrare nello staff di Fabregas.
Tutte le emozioni e le parole di Iovine, VIDEO in fondo...
"Sono emozionato, è molto difficile parlare oggi. Anche io, come Reina, ho deciso di smettere. È una decisione presa con calma, con la società, il mister e la famiglia".
Alessio Iovine si ritira: è uno dei simboli del Como, della rinascita. Da raccattapalle al Sinigaglia a capitano, dai dilettanti alla serie A: una vera favola sportiva.
"Non è stato facile prendere questa decisione - ha detto -, vista la mia condizione fisica che mi permetterebbe di andare avanti. Ma sono consapevole e convinto che sia la decisione giusta per me e per il Como per i prossimi anni".
Una storia, quella tra Como e Iovine, cominciata sei anni fa: "E' bello pensare da dove siamo partiti e dove siamo arrivati. Per me questo è un trampolino, oggi comincia un’altra storia. Contro l’Inter sarà una festa per tutti, dopo una bella settimana passata insieme: proveremo a vincere".
Ora che fara Iovine? "Non lo so ancora, ma rimarrò in società. Per me è un grande attestato di stima, significa che ho fatto qualcosa di buono in un ambiente che mi rispetta e mi vuol bene. Sicuramente, per le mie qualità, starò sul campo. Non mi ci vedo come ds o team manager".
Sarebbe bello vedere Iovine in campo contro l'Inter: "Con il mister ho parlato, è un'altra partita importante per noi. Conta vincere, sia che io gioci 1’, 90’ o non giochi. Vogliamo avere la mentalità giusta contro una squadra che si gioca tantissimo. Ma vogliamo essere pronti anche noi, ci teniamo. Tempo per festeggiare ce ne sarà..."
Tra tante tappe nel Como, quale è stata la più emozionante? "Ce ne sono tante, basti dire che in questi anni sono più i ricordi belli di quelli negativi. Alla fine, ciò che penso sia importaante, è costruire rapporti al di là del calcio: cercherò di non emozionarmi".
E, ancora, sul rapporto speciale con i tifosi: "Il loro calore è la benzina che alimenta la carriera di un giocatore. Molti punti conquistati sono stati frutto dell’unione con loro e anche quest’anno l’affetto è stato tanto. Voglio ringraziare di cuore tutti, anche la stampa che mi ha coccolato... Credo che tutti debbano ambire a giocare in serie A. Oltre all’euforia e all’affetto, è bello vedere i tanti bambini che aspettano fuori dal cancello. Il Como è attento a queste cose, è giusto spingere su questo legame".
La stagione con poche presenze, l'impatto con una serie A molto fisica ha inciso nella decisione: "E' stato un anno in cui ho avuto poco spazio, ma è stato un anno formativo. Quando giochi vedi solo il campo, stando tanto fuori ho visto il lavoro a 360 gradi. Anche questo mi ha indotto a questa decisione: vorrei fare qualcosa di diverso, ma comunque importante per la società".
"Fisicamente forse ho pagato qualcosa. Sono arrivato in A a 33 anni, con un fisico formato. Difficile pensare a cosa avrei potuto fare, ma sono tranquillo perché ho sempre dato il massimo. È una decisione di mesi, con mille consigli. Lascio, con la voglia di fare bene in un altro ruolo. Ha vinto l’amore per il Como, sono a disposizione: tutto questo mi riempie di orgoglio".
E scappa in lacrime, tra gli applausi dei presti. In bocca al lupo, Alessio.
- LA STAGIONE DEL COMO -
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