Como,
Si è parlato tanto in questi giorni di "ius soli sportivo" e della sua abrogazione. In realtà non è stato cancellato, ma è bastato poco per farlo credere a decine di migliaia di società sportive italiane.
Di cosa parlaimo? Di quella norma che prevede la possibilità, per le società, di tesserare ragazzi stranieri sopra i dieci anni, purché "regolari"...
Una norma che, nell'ottica dell'integrazione e del coinvolgimento, prevede pochi vincoli per consentire ai minori stranieri di praticare uno sport, senza troppi lacci burocratici.
Una norma che il Governo Draghi aveva voluto ampliare, togliendo i vincoli di età, ma lasciando come unico vincolo la dimostrazione della frequenza scolastica per almeno un anno in Italia.
Ma la burocrazia ha fatto pensare addirittura a un'abrogazione. Davanti a tante nuove richieste – meno complicati invece i rinnovi - la federazione si è allineata ai parametri della Fifa, molto più stringenti (per evitare le tratte internazionali di minori) e decisamente in senso contrario rispetto alle aperture del Governo.
Molti tesseramenti, di conseguenza, sono stati bocciati, come se lo ius soli sportivo fosse stato di fatto abolito. Il caso è stato portato all'attenzione degli organi di informazione, con vasta eco, dalla società reggiana Progetto Aurora che, trovandosi otto ragazzini stranieri nella formazione Esordienti – età tra i 10 e i 12 anni - ha minacciato di ritirarsi dal campionato.
Il problema è generale, lo stanno vivendo anche molte società legate al calcio giovanile e dilettantistico, ma anche di altre discipline. A Como, la Libertas San Bartolomeo da molti anni ha tanti minori stranieri tesserati e il problema si è fatto sentire, come racconta il presidente Enrico Bello: «Stiamo avendo qualche problema con i tesseramenti dei ragazzi ucraini, che in realtà hanno una proroga d’ufficio dei permessi di soggiorno fino al 31 dicembre. Per quanto riguarda lo ius soli, le piattaforme per i tesseramenti stanno dando qualche problema: una è dedicata ai minori extracomunitari e ci siamo visti respingere qualche pratica. Ci è stato garantito che la situazione migliorerà nei prossimi giorni».
Il timore era che la norma sullo ius soli sportivo fosse stata cancellata. Ma così non è. Dopo un'interrogazione parlamentare del Partito Democratico, unita a una circolare chiarificatrice della Figc, il caso è stato chiarito.
La norma della Fifa, molto stringente, in realtà non può mai superare una norma dello Stato. Quindi, lo ius soli sportivo è salvo. Ma questo non ha impedito l'insorgere di legittimi dubbi nelle società dilettantistiche italiane.
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