Como,
Da Guanzate alla Thailandia: Como è sul tetto del mondo della corsa in montagna. Francesco Puppi è stato il grande protagonista nel Mondiale di trail corto, in Thailandia conquistando la medaglia d’argento nell’individuale e l’oro nella gara a squadre. Il guanzatese (30 anni) non è nuovo a questo genere di imprese avendo conquistato con le due di Chiang Mai la quarta medaglia iridata della sua carriera nel trail.
In gara anche la luratese Ivana Iozzia, sempre nel corto, che ha chiuso al 33° posto. Percorso di 38 chilometri con un dislivello positivo di 2.400 metri con partenza e arrivo a quota 300 del Chiang Mai International Exhibition & Convention Center per raggiungere due volte i 1.340 metri del villaggio di Ban Khun Chang Khian. La gara maschile ha visto subito in azione i favoriti con un quartetto composto da Puppi, dal norvegese Stian Hovind Angermund, dal britannico Jonathan Albon e dallo statunitense Max King.
A metà del tracciato Angermund ha lanciato l’offensiva e l’unico a resistere è stato il guanzatese che però nulla ha potuto nella lunga discesa finale, “pezzo forte” dell’atleta scandinavo. Al traguardo il distacco di Puppi dal vincitore, che ha chiuso in 3.08’29”, è stato di 3’36”. Terzo il britannico Albon in 3.13’03” e quarto lo statunitense King in 3.17’31”. Grazie ai piazzamenti dei compagni Andrea Rota (7°), Cristian Minoggio (10°), Mattia Gianola (18°), Martin Dematteis (21°) e Luca Cagnati (50°), il comasco è salito sul gradino più alto del podio anche nella prova a squadre. Una doppietta spettacolare.
«Sono contentissimo dell’argento individuale, anche perché è arrivato al termine di una stagione contrassegnata da due infortuni “pesanti”, con la doppia rottura del gomito e di altri problemi - dice Puppi -. Anche l’avvicinamento al Mondiale non è stato dei più felici, con un’influenza che ho fatto fatica a vincere. Negli ultimi giorni però, soprattutto dopo l’arrivo in Thailandia, ho avuto delle sensazioni positive».
Il guanzatese è soddisfatto della sua prestazione. «Sono andato molto bene - spiega -. Sono riuscito a gestire la gara nel migliore dei modi. Contro Angermund non potevo fare di più e quest’argento per me vale come un oro, alla luce delle difficoltà nella stagione. La maglia azzurra mi dà sempre una carica speciale. E sono contento anche per i miei compagni».
Per Ivana Iozzia era la decima volta in azzurro a un Mondiale. La luratese (49 anni) ha pagato a caro prezzo una partenza ultra veloce, chiudendo poi in trentatreesima posizione, quarta tra le italiane. Le azzurre sono state quarte a squadre.
Francesco Puppi festeggia al traguardo di Chiang Mai

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