Ajouli come Quagliarella. Un gol d’altri tempi, quello dell’attaccante del Castello, che domenica con una splendida conclusione al volo da 30 metri ha firmato il 3-3 del Castello contro la Base 96.
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Una rete pesante che vale un punto d’oro nel campionato di Promozione e porta i canturini a 6 punti, al terzultimo posto, ma in netta ripresa. «Diciamo che non ci ho pensato più di tanto — racconta Ajouli —, ho previsto il tocco di testa di Montrasio e ho tagliato alle spalle del difensore. Poi ho visto che il portiere era leggermente fuori dai pali e ho calciato forte e deciso».
Un gesto tecnico splendido, da vero leader, che ha riacceso entusiasmo e consapevolezza in tutto il gruppo. Ajouli, da otto anni in biancoblu (sette in prima squadra), è uno dei simboli del Castello. La sua carriera ha avuto una brusca frenata dopo la rottura del crociato ai tempi dell’Eccellenza, seguita da un periodo complicato anche sul piano mentale e da una serie di infortuni muscolari, l’ultimo dei quali lo ha tenuto lontano dal campo per le prime quattro giornate di questa stagione. Ora però il peggio sembra alle spalle.
«La stagione a mio avviso ha già preso una svolta positiva — spiega Ajouli —. Sicuramente c’è ancora parecchio da migliorare per raggiungere l’obiettivo, ma abbiamo fatto quattro risultati utili nelle ultime cinque, affrontando squadre di alta classifica. All’inizio abbiamo perso un po’ di terreno, ma era prevedibile: staff nuovo, squadra che è cambiata un po’, ma soprattutto molto giovane. Adesso però siamo sereni, ci siamo e stiamo seguendo in tutto e per tutto il mister Brenna, che sta facendo un grandissimo lavoro. Sono sicuro che presto arriveranno anche i risultati». Un ambiente sano, in cui si trova bene e a cui è profondamente legato.
E sul futuro, Ajouli non ha dubbi: «Spero di tornare un giorno in Eccellenza. Se il fisico regge, penso sia una cosa assolutamente fattibile».
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