Da dodici stagioni veste la stessa maglia. È capitano, bandiera e simbolo del Novedrate, squadra che in questo avvio di campionato ha stupito tutti. Elia Ronzoni, centrocampista tecnico e uomo spogliatoio, ha parlato a Bar Lariosport della sua squadra e del suo legame indissolubile con il paese dove vive.
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«Vivo a Novedrate, è casa mia. Sono arrivato qui a 18 anni e non me ne sono più andato. Quando indossi la maglia del tuo paese, senti qualcosa in più». Contro la Cdg Erba, il suo gol su punizione ha sigillato una vittoria pesante. «Abbiamo giocato un gran primo tempo, potevamo chiuderla prima. Poi abbiamo sofferto un po’, ma il gruppo ha tenuto».
Il “nuovo Novedrate” è ripartito con ambizione e una rosa più profonda: «Quest’anno c’è concorrenza vera: tutti si allenano al massimo e nessuno ha il posto garantito. È il segreto per crescere».
Ronzoni, subentrato come capitano allo storico Lorenzo Asnaghi, oggi direttore sportivo, sogna un traguardo ancora mai raggiunto: «Mi piacerebbe fare il salto di categoria con questa maglia. Ho ricevuto offerte in passato, ma il mio sogno è arrivarci qui, insieme a questi ragazzi». Un gruppo unito da amicizia e appartenenza: «C’è un nucleo storico: Mason, Rivolta, Abbondi, Cazzulani… Siamo amici anche fuori dal campo. Questa è la nostra forza».
Sul livello del campionato: «Ogni domenica succede qualcosa di imprevedibile. Nessuna partita è scontata. Il livello si è alzato e per questo vincere è ancora più bello».
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