Da Ponzate agli Stati Uniti: Alice Viganò è pronta a sbarcare oltreoceano. Dopo aver esordito in Serie A2 femminile nell’ultima stagione, il 26 dicembre, con la maglia della Tecnoteam Albese, la pallavolista comasca, 19 anni compiuti a febbraio, si prepara a volare in California, con una borsa di studio quadriennale alla Pepperdine University di Malibù.
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Non era l’unica scelta: da Tampa a New York, in tanti avevano messo gli occhi sulla giovane promessa, ma alla fine la scelta è ricaduta sull’ateneo californiano, rinomato sia per l’ottima formazione accademica sia per la qualità della squadra di pallavolo femminile, che figura tra le 50 migliori del ranking Ncaa tra oltre 340 università.
“Non ho mai avuto il sogno di andare a giocare negli Usa – racconta Viganò –, ma una volta che mi è stato spiegato il progetto, l’estate scorsa, ho deciso di partire. Tra le tante università ho scelto Pepperdine perché l’allenatrice e lo staff si sono interessati da subito a me, facendomi capire che ci tengono davvero. Mi spiace ripartire da Como dopo un solo anno qui, ma ho tanti stimoli e sono carica”.
A Pepperdine University potrà coniugare la carriera pallavolistica con il percorso di studi, cosa che ha fatto anche negli ultimi anni, con tanti sacrifici, anche in Italia. Nell’ultima stagione ha dovuto gestire l’anno scolastico della maturità e la stagione in A2, sempre ben supportata da coach Mauro Chiappafreddo e dal suo staff tecnico.
Ma non è stata una novità. Il viaggio di Viganò è iniziato fin da piccola, nel minivolley del Como Città Murata, per poi proseguire al Como Volley. A 14 anni il passaggio al prestigioso settore giovanile del Vero Volley Monza, con cui ha giocato nell’under 16 ma anche in Serie C, prima di essere chiamata da coach Patrick Mineo alla Vap Piacenza, tra Under 18 e Serie B1. In seguito, con lo stesso tecnico, è passata alla Savino Del Bene Scandicci Young, altro settore giovanile di altissimo livello, giocando tra under 18 e Serie B2, prima del ritorno vicino a casa, ad Albese, nel 2024/2025. Diverse anche le esperienze in Nazionale giovanile.
Ora ha deciso di lanciarsi in una nuova esperienza, potendo così inseguire il sogno pallavolistico ma, al contempo, proseguire gli studi senza intoppi, con un percorso personalizzato. “Non ho ancora deciso se frequentare Sport Management o Sport Medicine, ma sono felice di poter studiare giocando anche a pallavolo – conclude –. In Italia non sarebbe stato semplice. Quanto al gioco, so che sarà un po’ diverso, anche a livello di regole, ma imparerò. Sono certa che questa esperienza mi insegnerà molto”.
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