Sono tornate in auge durante il campionato europeo appena concluso le “sagome” di Gianluca “Gesby” Ulmini, noto preparatore dei portieri del comasco. Un’idea nata qualche anno fa e che ha fatto breccia ormai un po’ dappertutto, sino ad arrivare anche nel ritiro svizzero, dove sono state utilizzate dal portiere rossocrociato (e dell’Inter), Yann Sommer.
$ADS2
Ma di cosa stiamo parlando? Si tratta di sagome mobili, per la precisione dette “Brix”, di allenamento per i portieri, innovative e che stanno facendo scalpore ormai in tutto il mondo. «Siamo arrivati sino a Chicago e Philadelphia negli Stati Uniti, a Dakar, a Dubai e in tantissimi altri posti», spiega con orgoglio Ulmini, oggi preparatore dei portieri del Como femminile.
Quali i vantaggi di queste sagome, progettate insieme al suo socio, Massimo Ferrari, preparatore dei portieri del Piacenza per 12 anni? «Innanzitutto il portiere è più coperto, e deve metterci inventiva – spiega Ulmini – inoltre ha più percezione del contatto in uscita. Sono sagome allenanti anche per chi attacca e chi tira, perché può tentare diverse soluzioni, ad esempio il tunnel, per beffare il portiere».
Come detto, le sagome sono finite anche nel ritiro della Svizzera. Se ne è parlato in queste settimane, ma in realtà i rossocrociati ne hanno già beneficiato anche nel campionato europeo del 2021: «Sono amico di Antonio Manicone, che all’epoca era il vice di Petkovic alla Svizzera. Così grazie a lui siamo riusciti a proporre al loro preparatore dei portieri Patrick Foletti le nostre sagome. All’inizio era un po’ scettico, poi siamo scesi sul campo e si è convinto».
Sagome che avevano aiutato anche l’Italia, campione d’Europa nel 2021, grazie a un super Donnarumma: «La nazionale italiana le ha pubblicizzate di meno, rispetto a quella svizzera, ma le sagome sono state utilizzate anche dai nostri azzurri», spiega Ulmini.
E come detto, sono allenanti non solo per i portieri, ma anche per gli attaccanti: «Oggi abbiamo cinque forme diverse di sagome, che possono riproporre varie situazioni di gioco. E quindi anche per gli attaccanti sono molto utili, per poter capire anche solo come calciare la palla tra le gambe di un difensore. Il tecnico della Svizzera, Murat Yakin, è il primo che lo ha capito e ce ne ha ordinate due anche per i suoi attaccanti».
E non è tutto, perché Ulmini sta progettando anche il “Telo Metrico Test”, che permetterà di misurare quanto stacca in alto e in lungo un portiere all’atto della parata: «Potremo così migliorare le performance dei portieri, che spesso non si rendono conto delle loro potenzialità e di quanto possano sempre migliorare».
$ADS2