Francesco Rossini, 65 anni a settembre, continua a giocare. Da anni è il preparatore dei portieri del Lambrugo (Seconda categoria), ma ha una forma talmente invidiabile da potersi permettere di scendere ancora in campo per qualche minuto, per riaggiornare il libro dei suoi record.
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Anche quest’anno ha infatti giocato i dieci minuti finali dell’ultima partita, contro la Virtus Cermenate, terminata 1-1: «Ma non contava per la classifica – si schernisce Rossini – eravamo entrambe salve. Mi sento bene, alleno i portieri e quando serve faccio anche il dodicesimo. Sono diversi anni che faccio qualche minuto all’ultima di campionato, anche se l’ultima volta era accaduto tre anni fa. Quest'anno c'è stato anche il "rischio" che entrassi prima, perchè in un'occasione contro la Rovellese ero il secondo e il nostro portiere si è fatto male. Mi sono scaldato, ma poi non c'è stato bisogno che entrassi».
Rossini è di Lambrugo ed è arrivato in passato a giocare fino alla Prima categoria: «Ho iniziato nel 1970 al Cittadella Como, sono passato al Tavernerio dove ho giocato sino alla Prima, anche se mi resta il rammarico di non aver mai fatto la Promozione. La Prima categoria di una volta era paragonabile alla serie D di oggi, un livello davvero molto alto».
Rossini che è legato al Lambrugo da più di vent’anni: «Quando avevo 39 anni pensavo di smettere, ma il presidente Cesana, tutt'oggi numero uno della società, mi chiese se volevo far parte della squadra che stava organizzando più a Lambrugo. Da allora non l’ho più lasciato – conclude Rossini – e anche il prossimo anno continuerò nella mia veste di preparatore portieri. Ogni tanto gli faccio una battuta, gli dico che non mi fa svincolare mai!»
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