Como, Ven 12 Novembre 2021
GENITORI ULTRAS/3 - Non solo risse in tribuna, con i piccoli si respira (anche) tanto fair play
Gli animi non sono sempre caldi, nell'attività di base la regola è il sostegno alle squadre

Risse e spintoni in tribuna, insulti all’arbitro e agli avversari non sono la cornice tipica del calcio giovanile. Sebbene frequenti, gli episodi condannabili non sono la regola. C’è ancora, per fortuna, un calcio più sano: lo scenario è quello dell’attività di base...

 

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Sono – fondamentalmente - i campionati senza arbitro, senza vere e proprie classifiche, in cui addirittura i punteggi delle partite sono “calmierati”, premiando la vittoria di un tempo con un solo gol, indipendentemente dai gol effettivamente segnati.

E il clima, in queste partite cambia. Difficile vedere animosità, esasperazione o insulti. Spesso, nei campionati Esordienti e Pulcini, fino alle partitelle dei Primi Calci e dei Piccoli Amici, dagli spalti si incoraggiano anche i baby calciatori avversari.

Lo sport, in questi casi, è divertimento, stare insieme. Capita anche che i genitori delle due squadre facciano comunella. Poi, anche in queste categorie, può capitare – purtroppo ci sono stati in passato pessimi episodi di cronaca – l’eccezione che conferma la regola (dei più grandi).

Semmai, le discussioni, sono sul punteggio finale (perché, piaccia o no, il “risultato” alla fine conta): il conteggio si presta a interpretazioni, perché oltre alla partitella, le squadre dell’attività di base devono svolgere dei giochi o calciare dei rigori in movimento, i cosiddetti “shoot out”. E non sempre è ben chiaro chi vince e chi perde. 

 

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@Lariosport
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