Como, Gio 1 Aprile 2021
GIOVANI - Le reazioni dei dirigenti comaschi dopo la lettera del presidente Tavecchio
Rischio di abbandoni e blocco delle annate: queste le tematiche principali

Dopo che calcio dilettanti ha chiuso definitivamente i battenti, quello giovanile attende ancora di conoscere il proprio destino. Destino che non potrà essere tanto differente da quello dei grandi, ma che deve ancora essere scritto ufficialmente, almeno sino a quando la Figc non avrà nominato il tanto atteso referente nazionale del Settore Giovanile e Scolastico.

 

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Nei giorni scorsi il presidente del Crl Carlo Tavecchio ha scritto una lettera aperta per sollecitare questo intervento, cercando di sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sulle problematiche connesse. Tavecchio e il Crl lamentano grande incertezza sul futuro dell’attività e non nascondendo il rischio concreto di una defezione su larga scala.

«Il rischio c’è, anche se quando abbiamo organizzato gli allenamenti individuali ho visto una bella partecipazione – spiega Francesco Angelini, presidente del Sant’Agata –, è un bel segnale per noi. La problematica più grossa per me però rimane quella delle annate, molti ragazzi saranno costretti a passare di categoria quando ancora non saranno pronti per farlo, essendo fermi da più di un anno. Bisogna confrontarsi con le società, per trovare una soluzione in merito».

Rischio abbandono anche per Ferruccio Della Valle, dg del Castello di Cantù: «L’ho notato durante gli allenamenti individuali, è più difficile tenere sul pezzo i ragazzi, ho paura che molti possano aver voglia di smettere. In vista del futuro – continua Della Valle – proporrei il blocco delle annate, a livello economico penso sia giusto non far pagare le iscrizioni per la prossima stagione, visto che le società hanno già pagato per un campionato mai disputato. E poi l’idea di una Under 18 come categoria “cuscinetto” non mi dispiace».

Anche in casa Bulgaro c’è un po’ di preoccupazione per il futuro: «Noi siamo pronti per ripartire, appena sarà possibile – racconta il responsabile del Settore Giovanile Juri Bocconcello – ma non nego che ci sia un po’ di paura per qualche abbandono. Stiamo continuando con gli allenamenti online, che è l’unica cosa che si può fare ora, e noto sempre una buona presenza, anche se un po’ in calo rispetto a qualche mese fa. A Bulgaro puntiamo tantissimo sui nostri giovani, l’obiettivo è quello di farli crescere per la prima squadra».

Un po’ più ottimista Manuel Carrara, ds del Novedrate: «Sicuramente in tanti ragazzi ora pensano di smettere, è una sensazione chiara da percepire. Però penso che sia un momento destinato a passare, appena si potrà tornare in campo in sicurezza sono sicuro che ci sarà una smania ancora più grande di giocare da parte di tutti loro. Penso che chi ne stia soffrendo di più sono gli adolescenti, più che i bambini, per loro il calcio è davvero come una valvola di sfogo».

 

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