Como, Mar 2 Marzo 2021
L'INTERVISTA - Roberto Ferrati: "Quanto mi mancano le domeniche di calcio"
Il ds dei Cacciatori delle Alpi: "Le nostre squadre già in campo, che bravo mister Dotti"

«Le mie domeniche da un anno a questa parte sono vuote. Il calcio mi manca tantissimo e non sono ancora riuscito a farmene una ragione». Parole emblematiche quelle di Roberto Ferrati, direttore sportivo dei Cacciatori delle Alpi e in passato anche allenatore della prima squadra degli stessi Cacciatori delle Alpi e del Cassina Rizzardi.

 

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«Mi manca l’adrenalina della domenica, anche nella mia vita quotidiana sento che c’è qualcosa in meno – spiegare Ferrati – e per questo mi auguro che si possa tornare a giocare il prima possibile». Dopo aver allenato insieme a Luca Dotti la prima squadra nelle ultime due stagioni (con la prima storica promozione dalla Terza alla Seconda categoria del 2019), Ferrati è ora il direttore sportivo della società.

«Abbiamo fatto tornare in campo tutte le nostre squadre, compresa quella di Seconda categoria, anche se devo ammettere che il non poter utilizzare gli spogliatoi è veramente un’agonia. I ragazzi del Settore Giovanile si ritrovano tra il sabato e la domenica, mentre la prima squadra fa due allenamenti settimanali – continua Ferrati – e devo dire che mister Dotti è veramente bravissimo a proporre allenamenti sempre nuovi, si sta impegnando alla grande e anche a lui come a me il calcio giocato manca tantissimo».

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Per i giovani in particolar modo è un momento complicato: «Certamente, loro vengono sempre al campo con grande voglia, ci chiedono spesso quando si potrà giocare e per noi è difficile rispondere, non vorremmo dire delle bugie. La cosa che stiamo cercando di fare con loro è quella di tenere sempre alta l’attenzione e la concentrazione di tutti. Penso che la prima cosa che si dovrà fare per i ragazzi sia il blocco delle annate dei fuoriquota, in caso contrario si rischierebbe che un ragazzo degli Allievi debba passare direttamente in prima squadra, questo non sarebbe un bene per lui, in quanto sappiamo tutti benissimo che il bacino della prima squadra deve essere la Juniores».

Anche la prima squadra come detto si sta allenando, una situazione un po’ anomala in provincia dove praticamente tutte le realtà giovanili sono tornate in campo mentre le prime squadre sono di fatto tutte ferme. Cacciatori delle Alpi esclusi: «Quest’anno avevamo una buona rosa, con giovani validi e giocatori esperti. Avevo la sensazione che la squadra potesse fare bene in campionato, dopo aver sofferto molto l’anno precedente sino alla sospensione. Peccato esserci fermati subito, pensare di tornare in campo a breve è dura ma mi auguro che ci si possa ritrovare tutti a settembre».

 

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