In attesa di capire se e quando si potrà riprendere a giocare a calcio, nel vero senso della parola, a livello giovanile sono praticamente tornati in campo quasi tutti i ragazzi, per allenamenti in forma individuale. Anche l’Alebbio ha rimesso in moto i suoi giovani...

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La società del quartiere di Rebbio dopo i più piccoli della scuola calcio, i Pulcini a 7 e gli Esordienti a 9, ha rivisto in campo anche i Giovanissimi, che per la prima volta nella quasi settantennale storia sportiva della società sarebbero stati protagonisti in un campionato Figc a 11 giocatori. "Purtroppo siamo riusciti a prepararci solo per un paio di settimane – racconta Pierre Larghi, allenatore con Matteo Taiana (figlio di Giorgio, responsabile e anima dell’Alebbio) -. Ora, dopo mesi nei quali abbiamo tenuto vivo il gruppo con un po’ d’attività ludica tramite le videochat, siamo contenti di esserci finalmente ritrovati sul campo, ovviamente con tutte le precauzioni del caso".

Campo quello dell'oratorio di Rebbio che porta il nome di Gianluca Zambrotta. Il campione del mondo che da bambino con la maglia dell’Alebbio iniziò a tirare i primi calci al pallone proprio su questo campetto, allora in terra battuta, prima della sua donazione post mondiale 2006. "Per una realtà oratoriana come la nostra, il ritorno in campo è una piccola grande gioia – conclude Larghi -. Non credo però che in primavera si potrà tornare a giocare. La speranza è che, quando si potrà, i ragazzi abbiamo ancora la voglia dopo tutto quello che stanno passando".

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