Como, Mar 2 Febbraio 2021
Campionati ancora fermi e i calciatori scalpitano: "Fateci tornare in campo!"
Tanta la voglia di tornare a giocare non solo tra i ragazzi dei settori giovanili

Eccellenza esclusa, quasi tutte le società dilettantistiche non vogliono ripartire, almeno per questa stagione. Se però quasi tutte hanno posto l’accento sull’importanza di rimettere in campo i più piccoli, non c’è da dimenticare che anche i “grandi” sono fermi da ormai un anno e hanno il comprensibile diritto di tornare sul campo da calcio il prima possibile, sempre mantenendo il giusto e dovuto rispetto alla situazione che stiamo vivendo.

 

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«Già a novembre non volevo smettere – racconta Andrea Scaccabarozzi, centrocampista del Città di Cantù in Promozione – e se fosse per me tornerei subito in campo. Ho sentito che l’Eccellenza riprenderà coi protocolli della D, ecco io per giocare sarei disposto senza dubbio a togliermi una parte del rimborso per il tampone settimanale. Di certo se questa era la soluzione per poter tornare in campo ci si poteva arrivare un po’ prima della fine di gennaio».

Anche a Ivan Caso, attaccante del Lomazzo (Prima categoria) manca il calcio giocato: «Gioco fin da quando ero piccolo, è una cosa che ho sempre fatto ed è quindi una parte importante della mia vita, è ovvio che mi manchi molto. Io sono convinto che, pur avendo il giusto rispetto della situazione, anche noi dilettanti abbiamo il sacrosanto diritto di tornare a fare sport, anche se siamo più penalizzati di chi fa sport individualmente, perché a oggi, anche se si dovesse riprendere, basterebbe un positivo nel gruppo per mandare tutta la squadra in quarantena».

Ci ha sperato ma con giudizio Andrea Meroni, bomber della Vasca (Seconda categoria): «Già dal momento della sospensione di ottobre ho avuto la sensazione che per quest’anno fosse finita. Mi dispiace molto, anche perché di fatto siamo fermi da un anno, tolto il breve inizio di questa stagione. La speranza vera e propria rimane quella per l’anno prossimo, mancano parecchi mesi e le cose cambiano di continuo, però credo e spero che ora di settembre la situazione sia migliore di quella odierna, per darci la possibilità di riprendere in tutte le nostre attività ed occupazioni quotidiane, compreso il calcio».

Emblematiche infine le parole di Gianluca Gallarini, veterano della Lario (Seconda categoria): «A 37 anni mi sono rotto le scatole di questa situazione, e ho ancora più voglia di prima di giocare. Ho fatto anche il Covid, in maniera leggera, e dò per scontato che l’anno prossimo si possa tornare in campo, anzi se fosse per me lo farei già tra un paio di mesi. Di sicuro però andranno rivisti i protocolli, quelli con cui avevamo iniziato la stagione sono inattuabili».

 

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@Lariosport
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