Como, Gio 17 Dicembre 2020
SHABOMBER, LA RUBRICA DI LARIOSPORT.IT IN COLLABORAZIONE CON SHABU COMO
Leggi l'articolo e scopri a chi è andata la Shabu Bomber Card della settimana!

SHABOMBER è il nome della rubrica settimanale di Lariosport.it in collaborazione con Shabu, il Japanese Fusion restaurant di Como (via Morazzone 9).

Di cosa si tratta? Ogni settimana individueremo e intervisteremo un “bomber”, ovvero un calciatore (o una calciatrice) protagonista dei campionati di calcio dilettanti. Non per forza un goleador, ma un giocatore che si è distinto per un gesto, per un episodio, per una storia o una curiosità da raccontare.  

Sarà lui lo SHABOMBER della settimana che, grazie alla rinnovata partnership tra Lariosport.it e Shabu, sarà omaggiato con la SHABU BOMBER CARD: un buono cena per due persone (da instagrammare con una story taggando @shabucomo e @lariosport).

Non sarà premiato solo lo Shabomber della settimana: Shabu, infatti, omaggerà anche tutti i suoi compagni di squadra con le nuove carte sconto ONLY FOR FRIENDS* logate Lariosport.it.

Quella di questa settimana è l'ultima puntata dell'anno solare 2020. Abbiamo voluto proseguire anche dopo lo stop dei campionati, cercando di individuare quei personaggi che - per un motivo o per un altro - potessero avere qualche storia particolare da raccontare. Speriamo di poterla riproporre nel 2021, magari tornando a parlare delle gesta dei "bomber" comaschi sul campo.

* ATTENZIONE: dal mese di ottobre 2020 tutte le vecchie carte sconto Shabu-Lariosport non sono più valide e non saranno più accettate.  

 


 

 CLAUDIO GIALDI E' LO SHABOMBER DI QUESTA SETTIMANA

Una lunga carriera sui campi comaschi per l'esterno della Vasca

 

Claudio Gialdi, terzino sinistro classe 1982 dalla scorsa stagione in forza alla Vasca, è uno dei veterani del calcio dilettanti comasco. Una carriera che è giunta quest'anno alla sua ventiduesima stagione, dopo l'esordio avvenuto nel 1999/00 con la maglia del Sagnino...

"Ho iniziato a giocare nel 1991 nei Pulcini della Guanzatese, poi sono passato alla Faloppiese e quindi al Sagnino, dove ho giocato con la Juniores e nella stagione 1999/00 sono anche riuscito ad esordire in Eccellenza con la prima squadra - ricorda Gialdi -. A fine anno il Sagnino cedette il titolo, passai alla Guanzatese e mi sono tolto lì la soddisfazione di vincere i playoff per andare in serie D, dove sono riuscito anche a fare qualche partita".

Arrivano quindi Maslianico, San Paolo Cantù, Guanzatese di nuovo e il Tavernola, una delle parti più importanti della carriera di Gialdi: "A Tavernola è dove sono stato per più tempo, ho vinto anche due campionati tra i quali quello indimenticabile del 2013 con mister Malacarne e con il lungo duello con il Maslianico. In mezzo anche due anni e mezzo al Sagnino, con il doppio salto dalla Seconda alla Promozione. Dopo la fine del mio ciclo al Tavernola sono ripartito insieme ad alcuni amici dalla Vasca".

Nato come esterno alto a sinistra, Gialdi si è pian piano avvicinato alla fase difensiva diventando a tutti gli effetti un terzino: "Gol? Non ne ho mai fatti molti, mi viene difficile raccontarne qualcuno (ride, ndr). Però non posso dimenticare il mio primo gol, giocavo nel Maslianico contro il Centro Schiaffino, tirai quasi da centrocampo e fui anche fortunato... I miei pochi gol comunque sono stati quasi tutti di rapina, da pochi passi su respinta del portiere, come un vero cobra..."

Tantissimi sia gli allenatori che i compagni di squadra incontrati in più di vent'anni di calcio dilettanti: "I compagni di squadra è troppo difficile ricordarli tutti, la cosa che mi auguro è di aver trasmesso a tutti loro qualcosa di importante dentro e fuori dal campo, poi è ovvio che viene più facile ricordare i compagni delle annate in cui si è vinto qualcosa. Allenatori? Non si può dimenticare Marco Ronchetti, che mi ha fatto esordire al Sagnino, ma anche i vari Garganigo, Sapienza, Di Palma, Lanfranconi, Murgiano, Malacarne e Ripamonti. E poi - continua Gialdi - come scordare le stupende annate con Mario Aggio, D'Arcangelo e Angelo Sacchi al Sagnino..."

In vent'anni il calcio dilettanti è cambiato molto: "Innanzitutto mi ricordo una cosa: quando ho iniziato a giocare io non c'era la regola dei giovani, per salire in prima squadra dovevi davvero meritartelo e infatti ricordo che erano pochissimi i ragazzi che salivano dalle varie Juniores. Insomma, chi arrivava era perchè era veramente bravo. Il livello era più alto, senza dubbio. Ricordo ai tempi del Sagnino tantissime avversarie fortissime, ma anche nella Seconda categoria vinta con il Tavernola come dimenticare il bellissimo duello con il Maslianico?".

Nonostante l'età Gialdi non ha nessuna intenzione di smettere: "Non mi può di certo fermare il Covid! Per ora sto bene, voglio andare avanti. E poi alla Vasca ho una sensazione di incompiutezza: lo scorso anno ci siamo fermati a febbraio, quest'anno abbiamo giocato solo poche partite. E' davvero un peccato: avevamo una bella squadra, eravamo partiti bene e potevamo essere protagonisti. Non sono molto ottimista sulla prosecuzione della stagione, purtroppo credo che bisognerà aspettare settembre per tornare in campo".

Idoli calcistici da bambino sono due: quelli che hanno avuto quasi tutti i bambini che hanno potuto vivere l'epopea delle grandi squadre di calcio italiano degli anni Novanta. "Ronaldo, quello brasiliano, era impressionante. E in Italia dico Roberto Baggio, anche se mi ricordo le lacrime quando sbagliò il rigore a Usa 1994. Ero piccolo ma non le scordo". Ma nel tifo Gialdi è ben attaccato alle sue radici comasche: "Como nel calcio e Pallacanestro Cantù nel basket, sono queste le mie uniche due fedi".

 


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