Il calcio italiano è in lutto per la scomparsa, all’età di 64 anni, di Paolo Rossi. La notizia è arrivata nella notte, ripresa da un "tweet" del giornalista Enrico Varriale. Le conferme sono arrivate ben presto.

Eroe e capocannoniere dei Mondiali del 1982 vinti dall’Italia, Rossi è stato un attaccante-simbolo di un'era, un giocatore che ogni tifoso italiano ha conosciuto per le grandi notti Mundial.

All'inizio della sua carriera, ha giocato anche nel Como, diciannovenne, in serie A nella stagione 1975/76...

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Il 2020 si porta via anche Paolo Rossi, vinto da un male incurabile. Attaccante, campione del mondo nel 1982, Pallone d'Oro, la sua carriera è legata indissolubilmente a due società: Lanerossi Vicenza e Juventus. Nel suo passato anche Perugia e, a fine carriera, Milan e Verona.

Una grande carriera cominciata, si può dire, nel Como. Perché nel 1975/76, Rossi venne a Como in prestito dalla Juventus. Il Como, neopromosso in A, cercava un attaccante. Marco Tardelli, lo "raccomandò" allora ds Beltrami. Ma non fu un'esperienza inimenticabile, anzi. Per il giovane "Pablito" solo 6 presenze, senza reti: non piaceva all'allenatore dell'epoca, Beniamino Cancian.

I suoi compagni dell'epoca? Fontolan, Scanziani, Melgrati, Pozzato, Correnti.

Dopo Como, invece, la sua carriera decollò. Passaro dal baratro del calcioscommesse, da cui tornò dopo due anni di squalifica in tempo per i Mondiali dell'82 in Spagna, Rossi si prese tutte le rivincite possibili, vincendo il Pallone d'Oro e conquistando scudetti e Coppe con la Juventus.

Conclusa la carriera di calciatore è stato a lungo opinionista per Mediaset, Sky e la Rai. Lascia la moglie, Federica, e tre figli: Sofia Elena, Maria Vittoria e Alessandro.

LA PAGINA WIKIPEDIA DI PAOLO ROSSI

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