Como, Mar 24 Novembre 2020
La ripartenza - Maroni (Lariointelvi): "Seicento morti al giorno, come si può pensare al calcio?"
Poca fiducia nella ripresa a febbraio: si chiede più sicurezza prima di tornare in campo

Dopo la riunione online della scorsa settimana tra il Crl e le società di Eccellenza, Promozione e Prima categoria, anche le singole delegazioni organizzeranno gli incontri con le rispettive formazioni provinciali (quelle di Seconda e Terza categoria, più le Juniores e le giovanili) nelle prossime settimane, in base anche all’evoluzione dell’epidemia nel paese, per fare con loro il punto della situazione...

 

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Le formazioni di Seconda categoria, seppur appartenenti alle singole delegazioni, vengono comunque considerate regionali e quindi saranno anch’esse chiamate al voto sulle possibili opzioni per chiudere la stagione (playoff tradizionali o allargati). Opzioni che non sono l’unico argomento della ripartenza: «Noi vorremmo farlo in sicurezza – spiega il dg della Cdg Veniano Francesco Conte – e non con le regole discutibili a cui abbiamo dovuto sottostare nei primi mesi. Abbiamo speso molto per metterci in regola, e la federazione non ci ha ridato indietro niente. Non si può però prescindere dal solo girone di andata: disputare anche il ritorno significherebbe per molti, noi compresi, affittare un campo per le gare serali, con costi ulteriori.

Rimane incertezza, e forse la scelta migliore sarebbe stata continuare il campionato passato, così si rischia di rovinarne due». Calcio giocato che comunque manca: «Senza dubbio – dice Manuel Valle, presidente del Cassina Rizzardi – ed è per questo che vogliamo avere speranza. Format per la ripresa? Un campionato di sola andata è poco indicativo, se si dovesse fare così si dovrebbero cancellare le retrocessioni, per non penalizzare troppo le squadre. Da presidente dico che comunque ora fondamentale è cercare di far tornare in campo i più piccoli».

Parole di speranza anche per Ruggero Fiorella, presidente del Merone: «I ragazzi hanno molta voglia di tornare in campo, ma devono rendersi conto della situazione difficile che stiamo vivendo. Innanzitutto speriamo di poterci tornare ad allenare. Non mi convince troppo l’idea dei playoff allargati, sbagli una partita e rimani fregato».

Parola anche al mister dell’Ardisci Maslianico Emanuele Gerna: «Le ipotesi di ripresa possono essere tutte valide, ma non credo sia questo il punto centrale. La prima cosa che vorrei è la sicurezza quando si va al campo e regole più chiare. Tutti noi abbiamo un lavoro e una famiglia e il primo pensiero soprattutto in questo momento deve andare a loro. Il calcio è un divertimento, e nelle ultime settimane prima dello stop per me non era stato così».

Amare infine le parole del tecnico della Lariointelvi Walter Maroni: «Me lo dicevano in tanti in questo inizio di stagione: “non ti vediamo come prima”. Ma io fino a quando leggo che ci sono seicento morti al giorno faccio davvero fatica a pensare al calcio giocato. La situazione la sto vivendo in maniera tranquilla, per il semplice fatto che credo essere stato uno dei pochi che sin da inizio anno non ha creduto nella reale possibilità di portare a termine il campionato. La sospensione quindi non mi ha sorpreso, anzi pensavo fosse solo questione di settimane».

 

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