Lecco, Sab 7 Novembre 2020
Serie D: scongiurato il rischio di sospensione del campionato, via ai recuperi
I commenti di mister Commisso del NibionnOggiono e del ds Viganò della Casatese

Giorni complessi per le società iscritte al campionato di Serie D, comprese le due lecchesi Casatese e NibionnOggiono impegnate nel girone B. Entrambe non scenderanno in campo domenica e non lo faranno prima del 29 novembre.

 

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Già nella tarda serata di mercoledì la Lega Nazionale Dilettanti aveva fatto sapere che, in attesa di ulteriori chiarimenti sul Dpcm in vigore a partire da ieri, erano due le ipotesi al vaglio per la prosecuzione dell'intero campionato di Serie D. In un caso, qualora fosse consentito lo spostamento delle squadre tra le regioni, si sarebbe proseguita l'attività disputando i recuperi delle sfide rinviate nelle scorse settimane. In caso contrario tutto sospesa fino al 3 dicembre, con la ripresa domenica 6, ma sempre a partire dai recuperi.

La decisione finale è stata poi quella di proseguire, disputando appunto le gare di recupero con un calendario che proseguirà in tal modo sino a domenica 29 novembre, data in cui si ripartirà da dove ci si era fermati. Le due lecchesi, avendo finora disputato regolarmente tutte le sfide in programma, proseguiranno così gli allenamenti ma senza scendere in campo.

Situazione che resta comunque poco fluida, come spiega l'allenatore del NibionnOggiono, Giuseppe Commisso: «Ci vuole un protocollo più chiaro e dettagliato, perché se non appena c'è un positivo in squadra si può rinviare la partita allora fermiamo tutto perchè tanto, vedendo la situazione, non si finirà mai il campionato. Piuttosto facciamo i tamponi obbligatori il venerdì, isoliamo i positivi accertati e se c'è un numero minimo di giocatori si gioca, altrimenti no».

Giusto non fermare il campionato anche per Fabio Viganò, direttore sportivo della Casatese: ««Non è il calcio il veicolo del covid, questo bisogna capirlo una volta per tutti. Noi siamo più che controllati, abbiamo investito, e anche tanto, per garantire la massima sicurezza, stiamo tutti attenti a rispettare le regole anche fuori dal campo e facciamo regolarmente i tamponi rapidi, sostenendo spese non indifferenti. Perchè dovremmo fermarci e buttare all'aria il lavoro e gli investimenti di tre mesi?»

 

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@Lariosport
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