Como, Mar 3 Novembre 2020
GIOVANI - I dubbi sull'attività distanziata: "Tutelare la salute di bambini e famiglie"
Ma c'è chi si sta riorganizzando: "Parchi e campetti senza controlli, da noi c'è sicurezza"

Clima di attesa nel mondo del calcio giovanile. Si aspettano chiarimenti definitivi da parte della Figc e della Lnd sull’attività, ma si teme anche un nuovo lockdown. E, ora, alla luce dell’esplosione di contagi – specialmente nelle fascia di età dai 6 ai 18 anni -, c’è timore nel riaprire l’attività, anche se distanziata.

Non più di una decina di giorni fa, dopo la prima ordinanza regionale di chiusura totale dell’attività, si chiedeva invece una riapertura immediata.

Ci si muove per gradi, ma tanti hanno disposto lo stop, dalla prima squadra alle scuole calcio.

 

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È il caso dell’Aso Alzate: «Ci vuole coraggio a insistere sugli allenamenti individuali con la situazione attuale – dice Maurizio Ronchi, responsabile del settore giovanile -: io non manderei mio figlio ad allenarsi». La società ha valutato pro e contro, i rischi e la situazione: «È prevalsa la decisione più difficile dal punto di vista emotivo, ma che abbiamo ritenuto essere la decisione di maggior tutela per la loro salute, dei loro genitori, dei loro nonni e di tutti i nostri collaboratori».

Anche l’Arcellasco, per ora, ha sospeso tutto, ma vuole comunque il “contatto” con i propri atleti, come conferma il vicepresidente Andrea Colombo: «Dalla Juniores in giù stiamo valutando l’ipotesi di trovarci nei fine settimana per fare delle passeggiate insieme, con tutti gli staff stiamo già tenendo riunioni telematiche. Per fortuna, i dodici atleti che si sono sottoposti al tampone sono risultati tutti negativi. Cerchiamo di essere tutti responsabili».

L’Alto Lario è irremovibile: niente allenamenti. «La tragica evoluzione della pandemia – si legge sulla pagina Facebook della società del lago - ha messo nuovamente in ginocchio il mondo delle realtà sportive dilettantistiche. Alto Lario Calcio in questo momento doloroso di blocco totale di tutte le proprie attività si stringe ai nostri ragazzi, dal più piccolo al più grande, con tanto affetto perché sa che loro sono le principali vittime di questa drammatica situazione».

Chi invece non molla e, appena ci sarà chiarezza, riprenderà gli allenamenti per il settore giovanile è il Tavernola: «Nelle scuole - dice il presidente Daniels Zampieri -, sta emergendo in maniera più che evidente il bisogno dei bambini di muoversi. In assenza di altro, giocano nei parchi pubblici, senza alcuna protezione. Noi abbiamo tutti gli spazi possibili per farli muovere in sicurezza e siamo pronti a riaprire».

 

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