Como, Mar 3 Novembre 2020
DILETTANTI - Ipotesi format per la ripartenza: gli addetti ai lavori dicono la loro
Playoff e playout allargati: non sembrano esserci molte alternative a quest'idea

Il 7 febbraio è la data indicata dal Crl per la ripresa del calcio dilettanti, ovviamente – doverosa premessa – se la situazione sanitaria in Italia lo consentirà. Ma con un girone d’andata ancora agli inizi e l’andare dei mesi, in che modo verrà portata a compimento la stagione? Il Crl ha di fatto già stilato due possibili proposte, che partirebbero dalla base di giocare un solo girone di andata, per poi disputare playoff e playout tradizionali oppure allargati a tutte le squadre.

 

$ADS2

 

Ma c’è anche chi, come Mauro Bernardi, direttore generale del Mariano (Eccellenza B), si auspica un finale di campionato diverso: «Il calcio dilettante deve vivere delle partite – spiega -. Non vedo quale sia il problema di terminare per intero la stagione a estate inoltrata. Noi, virus permettendo, vogliamo giocare per valorizzare tutti i nostri giovani e concludere per intero il torneo». Dall’altra parte però il fronte è compatto: «A questo punto speriamo di riprendere, quando possibile, senza più fermarci – afferma Fabio Tomaino, ds del Città di Cantù (Promozione A) –. Una soluzione plausibile per completare la stagione sarebbe quella di finire il girone iniziato e, poi, disputare dei playoff e playout allargati».

Analogo il pensiero del tecnico del Fenegrò Paolo De Maria: «Giocare d’estate è pressoché impossibile, quindi l’idea dei playoff credo sia quella più praticabile». È di più ampio respiro invece il pensiero di Andrea Colombo, direttore generale dell’Arcellasco, società inserita nel girone B di Promozione: «La priorità, come al momento del primo stop di marzo, è la salute, noi come Arcellasco siamo a disposizione degli organi competenti per cercare di trovare una soluzione adeguata – analizza Colombo -. Accetteremo qualsiasi decisione, che sia di disputare tutte le partite oppure di terminare il girone d’andata e giocarsi tutto con dei playoff allargati». Anche il direttore sportivo della Pontelambrese (Eccellenza B) Marco Callegari vede in questa proposta la via più praticabile: «Credo che finire il girone d’andata e poi giocarsi con le prime dieci della graduatoria la promozione e le ultime otto la retrocessione sia la via più percorribile – asserisce -. Sono altresì dell’idea che disputare un campionato in piena estate non sia praticabile».

L’idea di playoff e playout va per la maggiore anche tra allenatori e dirigenti di Prima e Seconda categoria. Sembra davvero essere questa l’unica soluzione per portare a termine un campionato che ha visto sinora disputarsi solo tre giornate. La pensa così Gionata Brittanni, tecnico del Rovellasca (Prima B): «Disputare l’andata e poi giocare playoff e playout? Non vedo altra soluzione, bisognerebbe capire bene con che meccanismo, ma credo che comunque la prima dovrebbe essere promossa, per dare un merito a chi ha chiuso in testa. Chiudere la stagione per intero giocando ogni tre giorni non sarebbe praticabile, non siamo professionisti e il rischio infortuni sarebbe alto». Stesso pensiero di mister Romano Cabiati, avversario del Rovellasca con il suo Monnet Xenia: «Io prima di tutto ci tengo a dire che questa sospensione è stata corretta, noi stessi siamo stati toccati dal problema e mi rendo conto che sia una cosa difficile da gestire. Se dovessero esserci le condizioni per tornare in campo, si potrebbe finire l’andata e poi allargare a tutte le squadre la possibilità di fare playoff e playout».

Per Matteo Ferrario, dg della Pro Azzurra Mozzate (capolista di Prima A) la chiusura del campionato non è la cosa più importante: «Bisogna risolvere le questioni economiche con la federazione, che non sono di poco conto. Poi, se dovesse essere possibile tornare in campo, credo che qualsiasi formula potrebbe andare bene. La cosa importante è tornare a giocare, al come poi ci si penserebbe. La soluzione dei playoff a fine andata sembra la più percorribile». Stefano D'Ulivo, ds del Lomazzo, prova ad andare oltre con un'altra idea: «Perchè non fare dei gironi da quattro squadre sia nei playoff che nei playout? Sarebbe un modo per giocare qualche gara in più, ovviamente dando un vantaggio a chi in classifica arriva davanti. E poi non credo che ci sarebbe problema a giocare anche oltre a maggio, ma da questo punto di vista forse qualcuno non sarebbe d'accordo».

Infine, mister Roberto Roncoroni dell’Uggiatese (Seconda G) si augura una sola cosa: «L’importante è che ci sia un piano per ogni evenienza, sia che si riparta a febbraio o più avanti. Non sono io che devo dire quale sia l’opzione migliore, l’importante è avere un’idea chiara così che anche noi allenatori possiamo organizzarci con la ripresa degli allenamenti».

 

$ADS5

@Lariosport
© riproduzione riservata