Como, Mar 27 Ottobre 2020
No agli allenamenti individuali: le parole dei tecnici di Prima e Seconda categoria
I mister Crippa, Brenna e Guerriero in coro: "Così non ha senso allenarsi"

Gli allenamenti individuali non piacciono alle squadre di calcio dilettanti. La piccola concessione fatta dalla Regione, dopo la sospensione di tutte le competizioni, è infatti vista in maniera negativa da molti allenatori, che la ritengono un semplice palliativo, poco utile in una situazione come quella attuale.

 

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Deciso il pensiero del tecnico del Montesolaro (Prima B) Alessandro Brenna: «Già a inizio marzo era stato concesso di allenarsi ma senza contatti, e già allora avevo sperimentato di come non avesse senso farlo. Per quello – spiega Brenna – ero andato dal presidente e avevo comunicato che non aveva senso allenarsi in quel modo. In questo momento la penso alla stessa maniera, io così non ci sto. Daremo un programma individuale e personalizzato a tutta la squadra, che potrà essere liberamente seguito, anche se nessuno di noi sa quando realmente si potrà tornare in campo. Voglio comunque sottolineare che da noi la società si è sempre comportata in maniera impeccabile, e anche per questo motivo sino a oggi non abbiamo registrato casi».

Pensiero simile a quella di Fabrizio Crippa, allenatore della Bellagina (Prima D): «Non ci penso nemmeno a fare allenare la squadra in queste condizioni, cosa faccio fare ai ragazzi, conduzione palla e un po’ di corsa? In questo momento bisogna pensare ad altro, il calcio non è in primo piano. Credo però che tanta gente dovrebbe riflettere un po’ prima di sparare certe sentenze, perché è troppo facile parlare sempre dopo che è successo qualcosa».

Anche il Villaguardia (Seconda G) punterà solo su allenamenti personalizzati, senza ritrovarsi al campo: «Abbiamo mandato tramite il nostro preparatore un programma a tutti i ragazzi – racconta mister Marco Guerriero – ma non ci ritroveremo al campo per fare allenamenti individuali». Allenamenti che così come sono rischierebbero di diventare solo un problema: «Con queste modalità sono inutili e rischierebbero solamente, in caso di un positivo, di dover bloccare a casa tutta la squadra. Non credo quindi che ne valga la pena».

 

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@Lariosport
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