Como, Mar 20 Ottobre 2020
STOP AI DILETTANTI - "Il blocco degli allenamenti? Aberrante e ai confini della realtà"
Altre critiche all'ordinanza regionale: "Possiamo trovare un compromesso, come in estate"

«I ragazzi non possono e non devono stare a casa. Il blocco degli allenamenti è aberrante, ai confini della realtà». Nel mondo del calcio giovanile, una voce importante è quella di Diego Trombello, responsabile dell’attività di base del Città di Cantù – oltre 600 tesserati fra giocatori, staff e dirigenti – e collaboratore del Comitato Lombardo per la formazione dei tecnici.

«La politica ha dimostrato i suoi limiti, peraltro nella notte di venerdì: era una situazione da gestire ed eventualmente organizzare con i soggetti interessati, invece si è preferito una decisione non concertata. L’errore più grosso è bloccare allenamenti, c’è una pericolosità collegata di cui non ci rende conto».

 

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Un’alternativa? «Sperando in un ripensamento, si può fare un compromesso come la scorsa estate: facciamo trovare i ragazzi al campo, teniamoli insieme, con tutte le accortezze del caso, con allenamenti separati, senza partitella. Così, si fanno solo morire le società, per non parlare di quei genitori che già chiedono la restituzione delle quote».

Proprio nel fine settimana appena passato si sarebbe dovuta disputare la prima giornata dei campionati Esordienti e Pulcini, la base del calcio. «Ho visto bambini piangere per questa decisione: a che livello siamo arrivati?». È la domanda che si pone Federico Laiso, presidente della Pontelambrese. Nelle scorse settimane, la sua prima squadra si è ritrovata sette positivi asintomatici, ha conosciuto da vicino il problema: «Fermare il calcio giovanile è una decisione sbagliata. I genitori sanno di poter mandare i loro bambini in un posto sicuro, ora invece saranno costretti a “traslocare” al parco, senza controlli. E poi mi chiedo che differenza c’è tra un ragazzo tesserato per una squadra professionistica e uno che gioca da noi: loro giocano e sia allenano, noi siamo fermi».

Roberto Soggia, presidente del Valbasca, squadra di Lipomo dedita all’attività giovanile, è dello stesso parere: «Diamo ai ragazzi la possibilità di allenarsi. Blocchiamo pure le partite, non facciamo scambi con altre realtà, ma organizziamoci in modo da poter far muovere i ragazzi, con tutte le precauzioni del caso. Il passaggio dal tutto al niente è stato troppo brusco: dopo la pubblicazione dei calendari degli Esordienti e dei Pulcini, eravamo fiduciosi. Non condanno chi ha preso questa decisione, ma si poteva concertare meglio: ha fatto bene il Comitato Regionale a prendere una posizione molto forte».

 

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