Como, Gio 23 Aprile 2020
Tennis, a rischio il Challenger Atp "Città di Como": "Hanno annullato Wimbledon..."
Il dt Carobbio: "La macchina organizzativa si è fermata, difficile una ripresa"

Atp Challenger “Città di Como”, si lavora per la quindicesima edizione, ma in un clima di grande incertezza. Il torneo di tennis più importante del territorio, uno dei grandi eventi a carattere internazionale della città, al momento, è a forte rischio annullamento.

 

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Come gli altri sport, anche il tennis è stato costretto allo stop forzato. Tutti i tornei dell’Atp e dell’Itf sono infatti stati bloccati fino a metà luglio: il Challenger, che tradizionalmente si disputa a fine agosto, sulla carta non è stato annullato, ma il suo destino dipenderà inevitabilmente dagli sviluppi dell’emergenza legata al coronavirus.

«Mi riesce davvero difficile parlare del nostro torneo quando la gente purtroppo continua a morire – dice Paolo Carobbio, direttore tecnico del Tennis Como e del Challenger -, però posso dire che la macchina organizzativa era già da tempo all’opera alla ricerca di sponsor e di idee per garantire lo svolgimento dei torneo. La presidente del circolo, Chiara Sioli e il comitato organizzatore con il presidente Giulio Pini stavano stringendo accordi importanti. Ora siamo fermi e aspettiamo di capire. Rendiamoci conto che è stato sospeso Wibledon, non ci facciamo troppe illusioni».

Intanto sono saltati due appuntamenti che erano negli anni entrati nell’agenda del circolo di Villa Olmo, vale a dire la NextGen, un torneo di Pasqua con i migliori prospetti italiani dell’area Nord, e la seconda edizione dell’Itf Senior, quest’ultimo in programma a fine giugno: «Ci siamo adeguati alle disposizioni internazionali, chi guida il tennis sta anche cercando di rimodulare la programmazione, ma in questo momento è davvero complicato poter organizzare o solo prevedere qualche torneo. Anche la nostra squadra di circolo è ferma, così come tutta la nostra struttura: siamo solo riusciti a togliere i palloni nelle scorse settimane».

C’è chi invoca un ritorno in campo a breve, per la peculiarità del tennis: «Mi sembra un’idea del tutto inapplicabile. In campo si è distanziati, ma tutto il resto? Docce, aerei, promiscuità con gli staff: non c’è alcun presupposto per ripartire subito e nelle modalità “precovid”. Per me è impossibile. Senza contare poi il problema del pubblico sugli spalti. Per quanto ci riguarda, dobbiamo solo aspettare che l’emergenza finisca, cercando di farci trovare pronti se la situazione dovesse migliorare, ma senza farci troppe illusioni. Sicuramente il nostro torneo internazionale – chiude Carobbio – potrebbe essere anche un’occasione per rilanciare il turismo in città, settore pesantemente colpito da questa emergenza».

L’anno scorso trionfò l’argentino Facundo Mena in finale contro lo slovacco Andrej Martin, nel doppio si imposero invece il tedesco Andre Begemann e il rumeno Florin Mercea sul duo Fabricio Neis (Brasile)-Pedro Sousa (Portogallo).

 

LA FINALE DEL 2019

 

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