Lecco, Mer 18 Marzo 2020
IL PERSONAGGIO - Matteo Spreafico, mister 220 reti e ancora non è finita!
Attaccante della 2B, classe 1978: «Fino a che mi divertirò continuerò a giocare»

Con 220 gol all'attivo, Matteo Spreafico è l'attaccante lecchese in attività con più reti segnate. Classe 1978, attuale numero nove dell'Oratorio 2B di Prima categoria, Matteo può vantare una lunga carriera nelle categorie superiori.

 

$ADS2

 

«Ho iniziato a giocare negli Esordienti dell'Ello, dove vivevo, a 10 anni. - Racconta Spreafico - Due anni dopo passai all'Oggiono e feci lì tutto il settore giovanile. A 15 anni, mentre giocavo negli Allievi, mister Antonio Castagna mi fece esordire in prima squadra in Promozione. In due anni si arrivò in Serie D e qualche presenza riuscii a farla in entrambe le stagioni». La svolta in rossoblù arriva con mister Antonio Pasinato in panchina: «Venne a vedermi in una partita della Juniores e a fine gara mi disse che se volevo giocare in prima squadra il giorno dopo di presentarmi con i capelli tagliati e senza orecchini. Per me fu la svolta, dovevo decidere se pensare davvero al calcio oppure a divertirmi e scelsi la prima opzione. Il giorno dopo giocai titolare contro la Biellese e segnai pure un gol».

Matteo completa così la stagione in Serie D, ma le cose non vanno bene e i rossoblù retrocedono in Eccellenza mentre lui segna due reti. «L'anno dopo, stagione 1997/98, avrei potuto essere titolare grazie alla regola degli Under, ma dovevo fare il militare. Preparai tutte le carte per andare a farlo a Como, ma qualcosa andò storto e finii a Bolzano, giocando un anno in Eccellenza con la squadra locale». Nel frattempo l'Oggiono vince il campionato e risale in D, ma al suo ritorno Matteo trova una situazione diversa da quella che aveva lasciato: «In panchina era arrivato Corrado Cotta e avevano già completato la squadra con giocatori più esperti di me. Passai così alla Galbiatese, in Promozione, del presidente Missaglia e di mister Vaghi».

A Galbiate, Matteo resta per ben dodici campionati, diventando una vera e propria macchina da gol con oltre 130 reti messe a segno in biancoverde. «Dopo un paio d'anni ritrovai Castagna come allenatore e salimmo in Eccellenza. Ci fu poi una retrocessione e una nuova promozione con mister Francesco Raggi. Dopo un'altra retrocessione avvenne la fusione con l'Oggiono nel 2010. Quell'anno mi dovevo sposare e avevo quasi intenzione di smettere. Avevo bisogno di nuovi stimoli e pensai di poterli trovare nella bergamasca. Andai a parlare con il Valle Brembana, ma mentre tornavo a casa mi resi conto che era troppo lontano e finii con il passare alla Cisanese».

A Cisano Matteo rinasce: «Dalla Prima categoria, in tre anni, arrivammo in Eccellenza e per me fu importantissima la presenza di mister Albino Maffioletti che riuscì a farmi sentire ancora importante ridandomi la voglia di giocare». Nell'estate del 2013 la società cisanese decide di ringiovanire la rosa e per il 35enne Spreafico non c'è più posto. «Andai al Nibionno ma ci restai solo tre mesi perché non scoccò la scintilla. Passai quindi alla Galbiatese Oggiono, in Eccellenza. Sfiorammo la Serie D perdendo la finale playoff contro il Sondrio e poi retrocedemmo in Promozione. Nell'estate del 2016 ci fu la fusione con il Nibionno e io andai alla Pontelambrese, in Prima categoria».

Alla corte del presidente Laiso, Matteo è protagonista con i compagni di un duello con il Costamasnaga concluso con lo spareggio promozione vinto ai rigori dai lecchesi, ma poche settimane dopo anche i comaschi brindano al salto in Promozione vincendo i playoff. «La stagione 2017/18 l'ho iniziata al Cantù Sanpaolo, in Prima, ma a dicembre tornai nel mio Galbiate in Seconda e ho festeggiato il gol numero 200 in carriera». L'anno scorso Matteo è passato al Costamasnaga, in Prima, categoria che lo vede ora protagonista con l'Oratorio 2B.

«A Brivio mi trovo bene, purtroppo il Coronavirus ci ha rovinato la stagione. Ormai ho 42 anni, ma fino a che mi divertirò a giocare e mi renderò conto di poter dare il mio contributo continuerò a giocare. Chiaro che non sono più quello di dieci e quindici anni fa. Nella mia carriera ho sempre cercato di andare d'accordo con tutti e non mi sono fatto nemici, questo è molto bello perché dovunque vada trovo persone con cui ho vissuto bei momenti» conclude Matteo.

 

$ADS3

@Lariosport
© riproduzione riservata