Como, Mar 21 Maggio 2019
Calcio Csi: Luca "Bimbo" De Santis lascia il calcio dopo una vita al San Giuseppe
"Ho giocato tanti anni con gli amici di una vita, è stata una grande avventura"

Una vera e propria bandiera della Polisportiva San Giuseppe, che negli ultimi anni si è imposta come una delle migliori squadre nel panorama comasco del calcio Csi a 11 (campione provinciale nel 2013): stiamo parlando di Luca De Santis, per tutti da sempre solo e solamente "Bimbo", attaccante classe 1982 che venerdì sera nell'ultima gara di campionato giocata contro l'Albatese ha dato l'addio al calcio dopo 17 stagioni giocate nella squadra a 11 della Polisportiva, che hanno fatto seguito alle prime due giocate nella stessa società ma a 7.

 

 

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La Polisportiva San Giuseppe ha un sito con statistiche archiviate e aggiornatissime, che ci danno la possibilità di leggere alcuni numeri: quelli di "Bimbo" sono impressionanti. Nel solo Open a 11 si tratta di 408 presenze e 134 reti a cui vanno aggiunte le 83 reti segnate a sette nei campionati 2000/01 e 2001/02 (più altre tre reti fatte a sette ma nel corso degli anni di militanza a undici).

De Santis aveva fatto le giovanili nel Cantù San Paolo, ma nell'estate del 2000 decide di lasciare la Figc, per una sola ragione: "Amici, solo e soltanto per questo. Volevo semplicemente giocare con i ragazzi con cui sono cresciuto, sul nostro campo dell'oratorio, era l'unica cosa che mi interessava davvero".

Così la scelta di scendere in campo con la Polisportiva San Giuseppe, due anni a sette e poi tantissimi a undici: "In tutte questa stagioni tra le pietre e la sabbia del nostro campo ho incontrato tanti amici, che sono entrati a far parte della mia vita condividendo la mia passione per questo gruppo. La conferma l'ho avuta l'ultima giornata in cui ho giocato, quando mi è stato dedicato un video (che si può vedere sulla pagina ufficiale Facebook della Polisportiva San Giuseppe) con tantissimi saluti di compagni ed ex compagni, che mi ha molto emozionato".

Ricordi belli di questi anni ce ne sono tanti, ma Luca ne sceglie due: "Quando siamo diventati campioni provinciali nel 2013, vincendo lo spareggio di Albate contro il San Michele, e poi quando ci siamo salvati dalla retrocessione sempre dopo uno spareggio, vinto ai supplementari contro l'Albate Calcio tre anni dopo. Ma ci sono anche tanti momenti da ricordare al di fuori del campo, come le gite, le cene, le feste, i tornei che abbiamo organizzato in questi anni. A livello di gruppo ogni volta qualcuno ha deciso di lasciare la squadra per me è stata una piccola sconfitta, ma anche uno stimolo in più per crescere e migliorare".

Per un attaccante di ottima tecnica come lui, i gol non sono mai stati un problema: "Due ne ricordo in particolar modo. Uno alla prima gara in assoluto con la squadra a 11, era il 2002 e fu di buon auspicio. E poi il rigore dell'ultima gara contro l'Albatese: dopo tutto quello che era stato organizzato per festeggiarmi non potevo sbagliarlo, ma la palla pesava comunque come un macigno".

I compagni di questi anni in maglia San Giuseppe sono diventati amici di una vita, e non è facile ricordarne qualcuno in particolare: "Non vorrei fare un torto a nessuno, perchè ricordo con piacere tutte le persone che sono state con noi. Per il tipo di relazione che si è venuto a creare con ognuno di loro potrei ricordare aneddoti di ogni mio compagno, da chi c'è sempre stato come Marcello Larghi o Roberto Visconti a chi si è aggiunto solo nell'ultima stagione. Ma ricordo con piacere la soddisfazione che abbiamo avuto nell'accogliere nel nostro gruppo anche tanti ragazzi provenienti da paesi lontani e da altre culture, che si sono subito calati nel nostro ambiente".

L'ultima stagione per il San Giuseppe è stata positiva, con il terzo posto alle spalle delle due corazzate Nuova Terraneo e Falange: "All'ottava giornata a Dongo eravamo ultimi, abbiamo vinto 4-1 in dieci e da lì ci siamo ripresi, chiudendo con un ottimo terzo posto. La stagione è stata positiva, anche se forse avremmo potuto dare un po' più fastidio alla Falange seconda, se non avessimo buttato via qualche punto in maniera ingenua".

Ora il futuro, che per Bimbo sarà ancora nel calcio: "Mi ritengo fortunato per tutto quello che sono riuscito a fare in questa società, e quindi nei prossimi anni spero di poter riuscire a regalare la possibilità di vivere tutte queste emozioni anche a tanti altri ragazzi,e perchè no a cercare di far iniziare a giocare i più piccoli. Magari cercando di tornare ai fasti di qualche anno fa, quando la nostra Polisportiva aveva anche una squadra a sette, una femminile e una di pallavolo misto".

 

 

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