Como, Mar 21 Maggio 2019
Davide Cucinella, dà l'addio al calcio dopo tredici stagioni tutte nella Vasca
"Ho trovato una società che è come una famiglia, voglio continuare a farla crescere"

Dopo tredici stagioni ininterrotte nella Vasca, Davide Cucinella ha detto stop. L’attaccante rossoblù classe 1984 ha infatti chiuso con il calcio giocato, dopo ben 223 presenze condite da 28 reti, ma soprattutto ha trovato nella Vasca una vera e propria famiglia, coltivando amicizie che ormai durano da più di un decennio.

 

 

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«Sono stati anni bellissimi. Nella Vasca ho trovato una seconda famiglia, come dimenticare la chiamata del “Canta” (Stefano Cantaluppi, attuale dg della Vasca, ndr) tanti anni fa, dopo un’esperienza non troppo felice nel Carugo. Ho provato – continua Cucinella – e da allora non ho più voluto lasciare». Anni di tante gioie e qualche delusione: «Il momento più bello la partita di playoff che abbiamo giocato a Montesolaro due anni fa, c’era tantissima gente. Peccato non averla giocata per un infortunio. Ma anche nelle delusioni – continua Cucinella – ci siamo ritrovati insieme: nel 2008 retrocedemmo al 95’ contro il Sagnino, abbiamo pianto insieme negli spogliatoi ma poi la sera stessa ci siamo ritrovati tutti insieme».

Prima esterno di centrocampo, poi attaccante, di gol ne sono arrivati, magari non tantissimi ma qualcuno importante: «Quelli che ricordo con più gioia sono due all’Ardisci: era la stagione 2011/12, perdevamo 1-2 e feci una doppietta negli ultimi minuti che ci permise di prendere i tre punti». Tanti i compagni che poi sono diventati amici, ma per Cucinella due su tutti: «Giuseppe Ferrone e Nicola Ialenti, sono particolarmente legato a loro due».

E ora il futuro, che vedrà Cucinella ancora impegnato nel far crescere la Vasca: «Siamo cinque ex calciatori della Vasca, Cantaluppi è il direttore generale, io sarò nella dirigenza insieme a Saro Lopes, Giuseppe Ferrone e Paolo La Corte, la Vasca ci ha dato tanto e noi vogliamo continuare a farla crescere». Con una dedica finale: «Un ricordo per Marco Ronchetti: la sua scomparsa il momento più brutto, ma ci ha uniti ancora di più».

 

 

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