L’Acqua S.Bernardo Cantù lotta fino all’ultimo, in casa, contro il Banco di Sardegna Sassari ma è costretta ad arrendersi nel finale di partita, complice anche una panchina corta per l’assenza di capitan Ike Udanoh e per i problemi di falli di diversi giocatori.

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«Per noi è stata una partita difficile in difesa - ha commentato coach Evgeny Pashutin -: abbiamo provato a difendere solidamente su Bamforth, Thomas e Cooley ma, mentre con quest’ultimo ci siamo riusciti grazie all’ottimo lavoro di Jefferson, evitandogli tiri semplici, con gli altri due purtroppo non ci siamo riusciti. Entrambi ci hanno segnato tanto, troppo. Abbiamo subito 97 punti e questo, ad essere sincero, mi dà parecchio fastidio. Per come ragiono io, per la mia filosofia, 97 punti sono troppi».

«Nella sconfitta sono molto felice per la prestazione di La Torre, bravo a contestare ogni tiro con le braccia molto alte. Abbiamo provato a combattere con Mitchell e Jefferson, che hanno giocato una buonissima partita, ma con i problemi di falli di Gaines e Blakes tutto si è complicato. Ci siamo, dunque, affidati a Mitchell che sentiva particolarmente la gara, facendoci trascinare dal suo entusiasmo».

«Siamo stati in partita fino all’81 pari, poi purtroppo abbiamo un po’ perso il ritmo, subendo troppi canestri e troppi contropiedi negli ultimi due minuti. Purtroppo, le rotazioni corte hanno inciso: Tassone si è ritrovato con 3 falli spesi molto velocemente, poi non sono riusciti a finire la partita Blakes, Gaines e Jefferson. È la prima volta in questa stagione che tre dei nostri giocatori escono per 5 falli. Tutti questi falli, però, nascono dalla mia richiesta prima della partita di essere molto aggressivi sul portatore di palla. Sassari, invece, che poteva disporre di una panchina più profonda, è stata brava a caricarci di falli, sfruttando questa cosa nel finale».

«Per il prossimo match dico che dobbiamo migliorare in difesa, specialmente nel finale di gara, cosa fatta molto bene a Torino. Oggi, invece, ci siamo concentrati più offensivamente che difensivamente, dovremo trovare il giusto equilibrio».

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