Cinquantaduesima. Questo il piazzamento di Luisa Bertani nel debutto assoluto nella Coppa del mondo di sci alpino, nel gigante di Soelden. Un risultato che, in se stesso non dice molto sulla prestazione della portacolori dello Ski racing camp Lenno, che va letta soprattutto in chiave futura.
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Per la ventunenne milanese, era importante arrivare al traguardo sulla difficile pista di Rettenbach, in una gara condizionata dal forte vento, che ha indotto gli organizzatori ad abbassare il cancelletto di partenza della prima discesa. E così è stato, anche se non è riuscita, chiudendo terz'ultima, ad entrare nelle trenta che hanno disputato la seconda manche.
Un compito quello di far parte delle migliori che, obiettivamente appariva molto difficile, considerando la presenza di quasi tutte le più forti interpreti al mondo. Sicuramente non ha fatto piacere alla "lennese d'adozione", essere preceduta, di sette posizioni e di quasi un secondo, dall'altra debuttante nel circo bianco, la valtellinese Jole Galli. A proposito di distacco la ventunenne milanese avrebbe potuto contenere il gap dalle prime in un qualcosa di meno dei cinque secondi, ma così non è stato.
E alla fine arrivano i rimbrotti di un esigente coach Corrado Castoldi, che non ha fatto i salti di gioia per la prestazione della sua allieva. «Mi aspettavo un'altra gara -dice il tecnico di Brunate che da due anni segue Bertani, allo Ski racing Camp Lenno - . E' stata una discesa pessima. Luisa non è riuscita ad entrare nel ritmo del tracciato e ha sbagliato linee (troppo abbondanti e in salita)». Una fotografia tutta "negativa" anche se va, ovviamente, depurata dal perfezionismo che Castoldi pretende dai suoi atleti.
Le parole conclusive del tecnico comasco, lasciano poco spazio all'immaginazione su quello che attende la sua allieva nei prossimi giorni. «Riprenderemo subito con l' allenamento-dice -.. Bisogna lavorare. Poche parole e lavorare duro». Bertani non avrà nemmeno il tempo di godersi la soddisfazione di aver coronato il suo grande sogno e dovrà dimenticarsi in fretta anche degli autografi firmati nel parterre di Soelden, dopo la conclusione della prima manche. Non ha invece potuto ammirare lo striscione dello Ski racing camp Lenno, portato sul campo da mamma Sara e dal fratello Giovanni. Gli organizzatori ne hanno vietato l'esposizione per il troppo vento.
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