Como, Ven 23 Settembre 2016
Csi, Open a 11: la settimana prossima parte il campionato, nuova rivoluzione in vista
Ancora un cambiamento nella formula, potrebbe non essere l'ultimo: siete d'accordo?

La stagione Csi è alle porte, e per quanto riguarda il campionato Open a 11 è alle porte anche una nuova rivoluzione nel format dei campionati, l’ennesima degli ultimi anni.

 

 

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Il Csi ha infatti deciso per la prossima stagione di allargare la categoria A a 16 formazioni, aggiungendone quindi due alle 14 che avevano il diritto di parteciparvi. Le squadre che giocheranno in A saranno Cucciago e Luisago, che hanno accettato il ripescaggio a differenza di Hf Calcio, Albatese, Inverigo e Bernate che, in quest’ordine, lo hanno invece rifiutato. Il Cucciago era secondo nella classifica dei ripescaggi, dopo l’ottima stagione passata terminata con il primato nel proprio girone prima della beffarda sconfitta casalinga nei playoff con il Dongo, mentre il Luisago ha potuto festeggiare il ritorno in A dopo due stagioni solo grazie ai numerosi rifiuti delle squadre che lo precedevano nella graduatoria.

Secondo indiscrezioni, dovrebbero essere quest’anno in totale 34 le formazioni al via nell’Open a 11, con l’abbandono di Monosportiva, Oratorio Manera e Monguzzo (più la formazione B del Bernate), e le novità rappresentate dalla Libertas San Bartolomeo e da una formazione interamente composta da rifugiati chiamata Io vagabondo, di Lomazzo. Con la categoria A a 16 squadre, saranno 18 le formazioni del girone unico di categoria B: facendo due rapidi calcoli, se il Csi non inserisse qualche turno infrasettimanale (magari nel periodo iniziale o più presumibilmente in primavera), si finirebbe il 21 maggio (per la categoria A) e addirittura il 18 giugno (per la categoria B).

Senza contare che è ancora in alto mare anche la formula per promozioni e retrocessioni: l’idea del Csi sembra essere quella di voler tornare a una categoria A a sole 14 squadre, ma per far questo, volendo mantenere le tre promozioni dalla B, dovranno essere ben 5 le retrocessioni dalla categoria A, ovvero quasi un terzo delle partecipanti al campionato. Con il rischio che nella prossima stagione le squadre in B siano ancora le stesse numericamente (o magari pure di meno), e si debba procedere di nuovo con altri ripescaggi per rifare una A a 16 squadre.

Quello che viene da chiedersi è molto semplice. Ma è corretto cambiare in questa maniera la formula del campionato ogni anno? In poche stagioni si è passati da una A con il doppio girone e una B unica all’esatto contrario, e ora si è giunti a due gironi unici. Che l’anno prossimo potrebbero sparire di nuovo. O forse no. Ora non si può sapere. E tutto questo passando attraverso una stagione in cui vennero retrocesse 12 squadre sulle 24 che partecipavano al campionato di A (si parla della stagione 2013/14). Sarebbe davvero così complicato cercare di formare una formula che possa valere nel tempo, e questo indipendentemente dal numero di formazioni iscritte ogni anno che, come si sa, varia sempre, a volte in positivo, altre in negativo?

E forse quello che ancora di più in questo momento tutti i partecipanti al campionato si chiedono è un’altra cosa: perché il Csi ha deciso così in questa stagione? Con una A a 14 squadre, ci sarebbero state 20 formazioni in B, troppe per un girone unico, ma troppo poche per fare due gironi consistenti (sarebbero venuti due gironi da 10). Più comodo allora forse spostarne due di esse in A? Probabile, ma non molto logico secondo regolamento. E problema che di sicuro si riproporrà nella prossima stagione. Per tacere delle difficoltà in cui possono essere state messe squadre che avrebbero avuto anche piacere a partecipare alla categoria A, se lo avessero saputo per tempo (e con la possibilità di organizzarsi meglio), e non a due settimane dall’inizio del campionato, come testimonia l’alto numero di rifiuti che ha portato al ripescaggio di un Luisago che nella scorsa stagione era addirittura uscito al primo turno playoff.

E poi ci sono i maligni, che potrebbero anche pensare qualcos’altro: il Cucciago lo scorso anno è stato protagonista di un grande campionato, chiuso con un girone dominato con 17 vittorie e 3 pari in 20 partite, ma è stato beffato nella gara secca con il Dongo. Il regolamento quanto meno discutibile deciso per lo scorso anno ha infatti costretto anche la formazione cucciaghese a giocare i playoff, quando a rigor di logica chi vince il girone dovrebbe ottenere la promozione garantita, a maggior ragione se viene fatto in maniera così netta. Non è che magari il Csi abbia voluto salvarsi in corner, concedendo al Cucciago quella A che di sicuro si era meritato sul campo ma che, regolamento degli scorsi playoff alla mano, non era di fatto stata ottenuta? E’ vero che a pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca pure…

 

 

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